VMware, nel corso della prossima settimana, dovrebbe rilasciare la versione beta di VMware Server. La software house tenta costa di attrarre a sé un sempre maggior numero di potenziali clienti, soprattutto dopo il successo riscosso da VMware Player che, una volta installato, consente di eseguire qualunque immagine di macchina virtuale precedentemente creata con le versioni commerciali di VMware, con “Virtual PC” di Microsoft o mediante Symantec Live State Recovery Disk.
VMware Player supporta i seguenti sistemi operativi “guest” (che possono cioé essere eseguiti come macchine virtuali): tutte le versioni di Windows compreso Vista (supporto sperimentale); distribuzioni Linux Mandrake, RedHat, SUSE, Turbolinux, Novell, Ubuntu; FreeBSD; Novell Netware Server, Sun Solaris.
– VMware Server sarà distribuito gratuitamente (come VMware Player) pur non trattandosi di un prodotto “entry-level” -, ha dichiarato Dan Chu, senior director of developer and ISV products. Si tratta di un “assaggio” dedicato espressamente a tutte le realtà enterprise: una volta che l’azienda ne avrà saggiato i benefici avrà modo di valutare la migrazione alle soluzioni complete e più evolute messe a disposizione da VMware.
I prodotti VMware utilizzano le risorse del sistema fisico, reale, per creare un sistema virtuale. In questo modo è possibile creare (emulare in software) un nuovo personal computer “dentro” a quello con il quale si è abituati a lavorare. All’interno del nuovo “personal computer virtuale” è possibile installare qualsiasi sistema operativo: qualunque versione di Windows o qualsiasi distribuzione Linux. E’ ovvio che un’emulazione software non consente di ottenere le stesse prestazioni che si hanno eseguendo il sistema operativo direttamente sull’hardware reale. Grazie a strumenti come VMware si aprono però scenari che in passato sarebbero risultati pressoché fantascientifici: è possibile, per esempio, fruire di una macchina Linux senza abbandonare Windows; le aziende possono utilizzare vecchi gestionali DOS (ancora oggi ampiamente diffusi) emulando un pc MS DOS da ambiente Windows 2000 o XP; è possibile attivare un server web, un server FTP, un server mail sulla macchina virtuale per testarne le funzioni prima di adottarlo nella propria rete e così via. Si può pensare, inoltre, di creare una o più macchine virtuali (con altrettanti sistemi operativi installati) con lo scopo di provare programmi senza danneggiare il sistema sul quale si lavora abitualmente. VMware supporta splendidamente la rete locale: ciò significa che le macchine virtuali che si creano possono essere “viste” dagli altri host della LAN esattamente come se si trattassero di normali personal computer “fisici”. Enormi i vantaggi che ne derivano.
Dan Chu ha voluto rimarcare il grande interesse destato dal rilascio di VMware Player che in sei mesi ha registrato più di un milione di download. Le statistiche dell’azienda, inoltre, fanno notare come circa il 70% degli utenti che avevano effettuato il download del prodotto non avevano precedentemente mai utilizzato soluzioni VMware.
Realtà enterprise: in arrivo VMware Server free
VMware, nel corso della prossima settimana, dovrebbe rilasciare la versione beta di VMware Server.