Simon Long, ingegnere UX di Raspberry Pi, ha presentato il nuovo sistema operativo ufficiale per le schede single-board computer della fondazione. Si tratta di Raspberry Pi OS Bookworm, ultima “incarnazione” della piattaforma installabile sui dispositivi col simbolo del lampone utilizzando Raspberry Pi Imager.
Basato sull’ultima versione della distribuzione Linux Debian 12, Raspberry Pi OS Bookworm è il primo a supportare ufficialmente la nuova Raspberry Pi 5. Oltre che con Raspberry Pi Imager, può essere scritto sulla memoria flash anche ricorrendo alle tante utilità alternative oggi disponibili (le immagini del sistema operativo sono scaricabili dal sito ufficiale). Inoltre, è disponibile nelle versioni a 32 bit e 64 bit.
Raspberry sceglie Waylank come interfaccia
Accodandosi a ciò che stanno progressivamente facendo varie distribuzioni, anche Raspberry Pi OS Bookworm abbraccia l’utilizzo dell’interfaccia Wayland al posto della storica X11.
Wayland è un protocollo di visualizzazione e un compositore per sistemi grafici Linux. La sua funzione principale è quella di gestire la comunicazione tra il server grafico e le applicazioni client, consentendo una gestione più efficiente e moderna della UI (user interface) rispetto al predecessore X Window System (X11).
Nell’ambito di Wayland, il compositore e i client condividono i buffer di memoria direttamente, evitando la necessità di copiare pixel tra il server e le applicazioni. Ciò porta a un’efficienza notevole, specialmente nelle operazioni grafiche intensive. Le app in esecuzione, inoltre, possono gestire autonomamente il rendering della propria interfaccia; Wayland ripone particolare attenzione sugli aspetti legati al risparmio energetico e rende il sistema più modulare migliorando anche la sicurezza, poiché le applicazioni non possono influire negativamente sul server grafico.
Nel caso di Raspberry Pi OS Bookworm, Wayland ha permesso anche l’aggiunta di due plugin posizionati nell’interfaccia in alto a destra. Il primo mostra i dati provenienti dal PMIC (Power Management Integrated Circuit) ovvero il componente deputato alla gestione dell’alimentazione e dell’energia (eventuali situazioni di sovra/sottotensioni e il flusso di corrente possono essere notificati all’utente); il secondo ha a che fare con la GPU Videocore VII mostrandone il carico di lavoro e la temperatura operativa in tempo reale.
Long ha chiarito che le applicazioni basate su X11 continueranno a funzionare: non è necessario modificare alcun file di configurazione.
Le modifiche a livello di supporto audio e networking
Tra le novità più importanti apportate al sistema Raspberry Pi OS, citiamo anche quelle legate al sistema audio Linux. Il software messo a punto da Raspberry sfrutta PipeWire, un sistema per la gestione audio simile a PulseAudio che però fornisce un supporto migliore per le tracce sonore che accompagnano i contenuti video. PipeWire riduce anche la latenza, aspetto fondamentale in molteplici applicazioni. Con PipeWire, Raspberry Pi OS può interagire meglio con i dispositivi Bluetooth: “si ricorda” ad esempio di quali device erano collegati e permette una riconnessione automatica all’avvio.
Per quanto riguarda il supporto della rete, Bookworm introduce un nuovo pannello di controllo per il networking. NetworkManager diventa il punto di riferimento per gestire le connessioni di rete. Ethernet, WiFi, VPN e hotspot sono tutti configurabili tramite il plugin posizionato in alto a destra sul desktop del sistema operativo Raspberry Pi OS.
Il browser Firefox sbarca in Raspberry Pi OS Bookworm
La pubblicazione di Raspberry Pi OS Bookworm segna la prima volta in cui il browser Mozilla Firefox è implementato ufficialmente a livello di sistema operativo.
L’integrazione di Firefox è il risultato della collaborazione tra Raspberry Pi, Mozilla e la comunità degli sviluppatori. Il browser supporta il codec V4L2 e può utilizzare il decoder H.264. Ciò significa che i video HD dovrebbero essere riprodotti in modo più fluido, riducendo il carico sulla CPU. Firefox consente anche di usare le videocamere ufficiali Raspberry Pi per le videochiamate.
Da ultimo, l’ingegnere Raspberry Pi ammette che nella nuova versione del sistema operativo non è stato possibile aggiungere alcune funzionalità che richiedono ancora un certo periodo di tempo per essere pronte per il debutto.
L’overscan, ad esempio, si riferisce al fenomeno in cui una parte dell’immagine di visualizzazione su uno schermo viene tagliata e non è visibile a causa delle caratteristiche fisiche del display. La “compensazione” corregge o adatta l’output video in modo che i contenuti siano completamente visibili sullo schermo, nonostante il problema dell’overscan. Attualmente Raspberry non è riuscita a implementare questo meccanismo in Wayland.
Gli utenti di VNC devono inoltre tenere presente che un software come RealVNC non è compatibile con il modello di sicurezza alla base di Wayland. TigerVNC, invece, ha messo in evidenza ottimi risultati ed è quindi citato come punto di riferimento.
Maggiori dettagli sulle novità di Raspberry Pi OS sono reperibili nel post pubblicato da Simon Long. Le immagini pubblicate nell’articolo sono tratte dalla stessa pagina.