Di recente avevamo dato spazio alle celebrazioni per i primi 10 anni di Raspberry Pi ripercorrendo brevemente la storia di un successo mondiale.
I single-board computer Raspberry permettono l’installazione di più sistemi operativi ma la piattaforma ufficiale rimane Raspberry Pi OS recentemente rilasciata nella versione a 64 bit.
Con un annuncio pubblicato sul blog della fondazione viene presentato un nuovo importante aggiornamento di Raspberry Pi OS Bullseye.
Una delle principali novità consiste nell’abbandono, da parte di Raspberry, dell’utente predefinito pi
: d’ora in avanti, durante la procedura d’installazione del sistema operativo, l’utente sarà chiamato a impostare le proprie credenziali. Non sarà più possibile premere il pulsante Annulla e accettare le impostazioni predefinite: per maggior sicurezza e scongiurare qualunque tentativo di attacco brute force, bisogna impostare nome utente e password personalizzati.
Se l’utente preferisse continuare a usare le credenziali pi
e raspberry
potrà continuare a farlo ma un avviso lo esorterà a scegliere qualcosa di più efficace dal punto di vista della sicurezza.
Le altre impostazioni che erano disponibili nella procedura di installazione guidata sono rimaste per gran parte invariate. L’unica altra differenza è la schermata che permette di applicare una compensazione per i monitor con overscan, un bordo nero intorno all’immagine. Raspberry Pi OS offre adesso impostazioni separate per ciascun monitor nelle configurazioni “dual monitor” ed eventuali modifiche hanno effetto immediato, non più dopo un riavvio.
Quando l’utente configura una scheda Raspberry Pi senza usare monitor e tastiera direttamente collegati non può ovviamente interagire con la procedura di setup. Per ovviare a questa limitazione basta accedere alle impostazioni del tool Raspberry Pi Imager, utilizzato per scrivere nella micro SD l’immagine del sistema operativo, quindi inserire nome utente e password insieme con, ad esempio, i dati per accedere alla WiFi.
In alternativa è possibile inserire un file userconf
o userconf.txt
nella cartella radice della scheda micro SD inserendo un’unica riga con username:password-codificata
.
Raspberry suggerisce di usare il comando echo 'password-utente' | openssl passwd -6 -stdin
per ottenere la versione cifrata della password. Il comando si può importare da qualunque finestra del terminale Linux.
Sulle installazioni esistenti di Raspberry Pi OS dopo aver aggiornato all’ultima versione del sistema operativo è possibile aprire una finestra del terminale e digitare sudo rename-user
per rinominare l’utente pi
.
Gli sviluppatori Raspberry hanno poi affrontato e risolto un problema di vecchia data: per accoppiare una tastiera o un mouse Bluetooth si è sempre avuto bisogno di un mouse e/o di una tastiera USB nella fase di prima configurazione.
Con il nuovo Raspberry Pi OS è possibile accoppiare qualunque dispositivo di input Bluetooth.
Infine, con il nuovo Raspberry Pi OS è possibile usare Wayland come rimpiazzo per il classico sistema X Window che ha sostenuto la maggior parte degli ambienti desktop Unix per diversi decenni. Wayland ha vari vantaggi rispetto a X, in particolare in termini di sicurezza e prestazioni, ma è ancora una soluzione abbastanza nuova e quindi ancora in fase di sviluppo.
Gli interessati possono utilizzare Wayland con Raspberry Pi OS in via sperimentale.