Ransomware: anche l'azienda aerospaziale Boeing vittima di un attacco

LockBit, noto gruppo di cybercriminali che si dedica ad attacchi ransomware, nei giorni scorsi ha rivendicato un attacco rispetto alla multinazionale aerospaziale Boeing.

I criminali informatici hanno effettuato questa comunicazione attraverso X, una volta Twitter, affermando come “Un’enorme quantità di dati sensibili è stata esfiltrata e pronta per essere pubblicata” fissando come scadenza per il riscatto il prossimo 2 novembre. Allo stato attuale, non è dato sapere quale sia il riscatto richiesto e quanti dati siano stati effettivamente sottratti all’azienda coinvolta.

Allo stato attuale, Boeing non ha ancora confermato di aver subito l’attacco. Il portavoce della società, infatti ha affermato come la stessa stia valutando la veridicità dell’affermazione. Il collettivo di hacker filo-russi, però, ha già dimostrato in passato di essere una seria minaccia e, in tal senso, la comunicazione attraverso X va presa in seria considerazione.

LockBit su X lancia l’ultimatum a Boeing: pagamento entro il prossimo 2 novembre

Di certo, LockBit non è una minaccia da prendere sottogamba: lo scorso anno, il Dipartimento di Giustizia americano ha descritto gli attacchi del gruppo come “Una delle varianti di ransomware più attive e distruttive al mondo”.

Come affermato dalla CISA (Cybersecurity Infrastructure Security Agency), LockBit ha già attaccato più di 1.700 organizzazioni negli Stati Uniti e ha richiesto un riscatto per almeno 91 milioni di dollari da quando è apparso per la prima volta nel gennaio 2020.

La stessa agenzia ha poi specificato come “Nel 2022, LockBit è stato il gruppo di ransomware globale e il fornitore di servizi di ransomware più attivo in termini di numero di vittime dichiarate sul loro sito di fuga di dati“.

D’altro canto è l’intero fenomeno ransomware a preoccupare esperti di sicurezza e aziende, con un trend in costante aumento per quanto riguarda numero e intensità degli attacchi.