Dal 15 agosto 2018 inizierà la rivoluzione “open scope” per i rifiuti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche): si tratta del nuovo campo di applicazione aperto a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche, salvo esplicite esclusioni.
Oltre ai grandi e piccoli elettrodomestici, all’elettronica di consumo, a sorgenti luminose e schermi, dei rifiuti RAEE entreranno a far parte chiavette USB, spine, morsettiere, prolunghe e fusibili.
Molte altre categorie di prodotti giunti al loro “fine vita”, dovranno quindi seguire trattamento similare ai RAEE già noti: le imprese produttrici dovranno accollarsi la gestione di questi nuovi rifiuti e i centri di raccolta saranno chiamati a gestire volumi ancora maggiori.
Produttori, importatori e distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono chiamati a organizzare e finanziare il sistema di raccolta e recupero dei RAEE.
Si tratta di un passaggio importante perché i rifiuti appena aggiunti nella classificazione RAEE sono quelli che crescono con un tasso maggiore rispetto a tutti gli altri.
Il principio alla base della novità normativa è sempre lo stesso: “chi inquina paga”.