Oggi dovrebbe essere il giorno di Fedora 9. Il lancio della più recente versione della distribuzione Linux sponsorizzata, ma non direttamente supporta, da Red Hat era stato infatti da tempo fissato per il 13 Maggio.
La nona versione di Fedora integra una serie di innovazioni che mirano a rendere il desktop della famosa distribuzione più adatto anche agli utenti novizi.
Sviluppato per opera della comunità, su Fedora è stato compiuto un gran lavoro per raffinare alcuni dettagli. Si pensi, ad esempio, alla nuova impostazione che offre la possibilità di interagire con la gestione del risparmio energetico direttamente dalla schermata di login.
Fedora 9 propone PackageKit per la gestione dei software. Il programma supporta anche le cosiddette dipendenze software on-demand. Si supponga, per esempio, di scaricare da Internet un documento in formato PDF e che il visualizzatore di file PDF non sia installato sul sistema. Non appena l’utente tenta di aprire il documento, PackageKit, verificando l’assenza del visualizzatore PDF, si offrirà di scaricarlo ed installarlo. La funzionalità, tuttavia, sarà efficace solo allorquando vi sia un software opensource in grado di aprire una determinata tipologia di file.
La nuova versione di Fedora consta di un'”inedita” procedura d’installazione che rende ancora più semplice ridimensionare le partizioni presenti sul disco fisso interagendo, tra l’altro, anche con unità formattate con il file system NTFS.
Debutta anche un indicatore che suggerisce all’utente quanto siano adeguate le password digitate a protezione degli account.
Una delle più interessanti novità in Fedora 9 è la possibilità, per l’utente, di creare una penna “Live USB” che consenta, a partire dal “Live CD” della distribuzione, di inserire il sistema operativo in una chiavetta USB.
Per avviare Fedora 9 dalla penna USB, sarà quindi sufficiente collegarla al personal computer ed effettuare il boot. Il vantaggio è che tutte le modifiche operate a file e documenti, potranno essere salvate direttamente sulla chiave USB.
Solo sui personal computer più datati non potrà essere impiegata la chiave “Live USB” di Fedora 9 a causa di limitazione sul BIOS (non viene permesso il boot del sistema da periferiche USB).
La nona versione di Fedora consente di usare anche il file system crittografato su device collegabili “a caldo”, partizioni di root e di swap. Il supporto è garantito già dalla fase d’installazione della distribuzione.
Così come altre distribuzioni Linux, anche Fedora viene offerto sia con il “desktop environment” GNOME, sia con KDE.
Nel caso di GNOME, ne viene proposta la recente versione 2.22, sostanzialmente identica alle release precedenti, fatta eccezione per il supporto del file system GVFS che rimpiazza il vetusto GNOME-VFS.
Fedora 9 integra anche il supporto sperimentale per la prossima generazione di file system Linux: ext4 (probabilmente debutterà in modo ufficiale con il rilascio del kernel Linux 2.6.25).
L’uscita della versione finale di Fedora 9 è attesa a breve. Il file javascript che regola il funzionamento del contatore pubblicato sul sito di Fedora contiene infatti l’indicazione May 13, 2008 14:00:00 UTC (ore 16 italiane) come data di rilascio del pacchetto d’installazione.