Sin dal momento del lancio di Windows 11, avvenuto a inizio ottobre 2021, Microsoft ha imposto dei requisiti piuttosto severi per l’installazione tanto che, all’epoca, spiegavamo perché Windows 10 era destinato a diventare un sistema operativo immortale. Limitandoci esclusivamente al supporto delle CPU, l’azienda di Redmond ha deciso di limitare la possibilità di installare Windows 11 sulle macchine basate sui processori Intel Kaby Lake (ottava generazione, numero “8” come prefisso nella sigla del modello) e modelli seguenti nonché sulle macchine basate su CPU AMD Ryzen 2000 e successivi.
Nel corso del tempo, abbiamo tuttavia mostrato tutti i sistemi che permettono di installare Windows 11 sui sistemi non compatibili, compresi quelli che utilizzano processori antecedenti alle CPU Intel di ottava generazione e ai processori Ryzen 2000 di AMD.
Secondo Microsoft, l’utilizzo di queste tattiche avrebbe avuto come risultato, prima o poi, la mancata ricezione degli aggiornamenti attraverso Windows Update (compresi quelli di sicurezza). In realtà, questa restrizione non è mai stata applicata. Forse perché fa gioco, a Microsoft, ampliare la base di utenti di Windows 11 e, dall’altro lato, è sconsigliabile mantenere un certo numero di utenti senza aggiornamenti di sicurezza.
Cosa cambia con Windows 11 24H2: quali processori non saranno supportati
Microsoft ha confermato che Windows 11 24H2 sarà l’unico feature update previsto per quest’anno, destinato al sistema operativo più recente dell’azienda di Redmond. Niente Windows 12 e niente Windows 11 24H1: a parte gli aggiornamenti Moment (il primo dell’anno dovrebbe arrivare il 27 febbraio 2024), quindi, Windows 11 24H2 sarà l’unico corposo aggiornamento delle funzionalità rilasciato nel corso del 2024.
Uno sviluppatore indipendente, Bob Pony, ha annunciato di aver “confezionato” una versione speciale di Windows PE (Windows Preinstallation Environment), creata a partire dalla build 26052 di Windows 11 ovvero la prima che, digitando winver
, riporta appunto Windows 11 24H2 come numero di versione.
Scaricabile da qui, la versione di Windows PE in questione, distribuita in formato ISO e scrivibile in una chiavetta di boot con Rufus, mostra in bell’evidenza se il processore in uso sul sistema è compatibile con Windows 24H2. In particolare, se il sistema si avvia e mostra il messaggio WINDOWS 11 24H2 WORKS ON THIS PC, significa che la macchina in uso resta in grado di eseguire Windows 11 24H2, anche se il processore non fosse indicato come compatibile da Microsoft (antecedente a Intel Kaby Lake e AMD Ryzen 2000).
L’immagine è tratta da questo post su X.
L’ambiente creato da Bob Pony permette anche di eseguire direttamente uno strumento come CPU-Z, utile per verificare il modello di processore installato sulla macchina.
Se viceversa, Windows PE non si dovesse avviare, significa che il sistema in uso non è compatibile con Windows 11 24H2 e non permetterà di avviare il sistema operativo nel momento in cui esso sarà reso disponibile.
Windows 11 24H2 non supporterà più i processori senza istruzione POPCNT
Negli ultimi tempi circolava l’indiscrezione che Microsoft, con il lancio di Windows 11 24H2, avrebbe messo al tappeto tutti i sistemi sino ad oggi utilizzati e utilizzabili per installare Windows 11 sui sistemi non compatibili. In realtà, a valle delle verifiche svolte da Bob Pony, non sembra così: anche processori più vecchi rispetto a quelli ufficialmente supportati, continueranno a poter eseguire Windows 11.
Sullo sfondo, tuttavia, c’è però un’importante novità. Non tutti i sistemi supportati oggi in maniera non ufficiale da Windows 11 potranno eseguire il feature update sulla rampa di lancio per il prossimo autunno.
A valle delle verifiche effettuate con l’ambiente Windows PE di Bob Pony, è stato possibile accertare che i processori incompatibili con l’istruzione POPCNT non potranno eseguire Windows 11 24H2. POPCNT (Population Count) è un’istruzione specifica a livello di processore, progettata per contare il numero di bit impostati a 1 in una “parola” di dati. La capacità di eseguire rapidamente il conteggio dei bit è utile in molte applicazioni, come negli algoritmi di manipolazione delle stringhe, negli algoritmi di compressione, nei calcoli di parità, e altri casi in cui è necessario determinare il numero di bit attivi.
Si prenda l’istruzione assembly POPCNT eax, ebx
: il contenuto del registro EBX è oggetto di conteggio con il risultato successivamente salvato nel registro EAX. Questo tipo di istruzione consente di eseguire in modo efficiente il conteggio dei bit senza dover scrivere un algoritmo specifico in linguaggio assembly, migliorando le prestazioni in determinati scenari.
AMD ha aggiunto il supporto per POPCNT nel 2006-2007 con la sua architettura Barcelona, la prima vera quad-core nel segmento x86. Intel lo ha aggiunto successivamente con Nehalem (serie Core i di prima generazione).