Qualcomm aveva già manifestato, in passato, l’intenzione di voler rendere il processore Snapdragon 820 ancora più abile nelle elaborazioni grafiche. La società di San Diego (California) ha ad esempio confermato il supporto delle nuove librerie Vulkan (vedere Cos’è Vulkan, quali sono le differenze con DirectX).
Il SoC Snapdragon 820 potrà quindi essere utilizzato in ogni tipo di dispositivo mobile, compresi i visori per la realtà virtuale dei quali tanto si sta parlando.
Qualcomm ha rilasciato un kit di sviluppo per i programmatori che vorranno usare lo Snapdragon 820 e la sua sezione grafica Adreno 530 per creare esperienze virtuali.
Certo, nulla di paragonabile con i risultati ottenibili con prodotti quali Oculus Rift o HTC Vive, che si appoggiano alle potenti schede grafiche dei sistemi desktop.
Qualcomm vuole però essere della partita, sfruttando anche i sensori di cui è dotato il suo processore.
Snapdragon 820 può infatti rilevare, in maniera accurata, direzione e velocità dei movimenti oltre che stabilire la posizione della testa di colui che indossa il visore grazie al processore DSP Hexagon (vedere Qualcomm Snapdragon 820 è il doppio più veloce).
Il SoC Snapdragon 820 è in grado di “muovere” immagini da 3200 x 1800 pixel a 90 Hz, requisito minimo per i visori destinati alla realtà virtuale.