Qualcomm ha presentato il SoC Snapdragon 630 a maggio scorso: Qualcomm Snapdragon 660 e 630: caratteristiche da top di gamma.
Adesso la società ha deciso di rinnovare il processore destinato ai dispositivi mobili di fascia media presentando il nuovo Snapdragon 636 in cui i core Cortex-A53 sono sostituiti con un più performante Kryo 260. In totale si tratta di otto core che lavorano a una frequenza operativa di 1,8 GHz.
Realizzato con un processo costruttivo FinFET a 14 nm, il SoC Snapdragon 636 è equipaggiato anche con una “più solida” sezione video: la GPU Adreno 509 è accreditata di un 10% di performance in più rispetto alla Adreno 508 del predecessore.
Complessivamente, Qualcomm stima che lo Snapdragon 636 sia in grado di garantire il 40% di prestazioni in più rispetto allo Snapdragon 630.
Il nuovo processore può gestire display con una risoluzione fino a 2160×1080 pixel, è compatibile WiFi 802.11ac MU-MIMO, Bluetooth 5.0, USB 3.1 e NFC; può lavorare con un massimo di 8 GB di memoria LPDDR4 fino a 1333 MHz.
Il DSP è un Hexagon 680 progettato per supportare le applicazioni di intelligenza artificiale basate sulle librerie Tensorflow e Caffe / Caffe2.
Il dispositivo è dual-SIM e la connettività LTE è presa in carico dal modem Snapdragon X12 che consente il trasferimento dati in downstream fino a 600 Mbps e 150 Mbps in upstream.
Il processore include anche un ISP Spectra 160 in grado di sovrintendere la gestione di fotocamere fino a 24 Megapixel (o due da 16 Megapixel contemporaneamente) e catturare video 4K a 30 fps (o 1080p a 120 fps).
Il chip audio è un Qualcomm Aqstic che permette di riprodurre brani musicali a 192 kHz e 24 bit; è compatibile con l’audio lossless e a bassa distorsione.
Grazie a Qualcomm QuickCharge 4.0, il dispositivo sul quale è installato il SoC può ricaricare la batteria fino al 50% in appena 15 minuti.
Lo Snapdragon 636 verrà consegnato ai partner nel mese di novembre; non dovrebbe quindi essere utilizzato sui dispositivi mobili – smartphone, phablet e tablet – fino ai primi mesi del 2018.
Modem Snapdragon X50: pensato appositamente per il 5G
Del nuovo modem, appena presentato ufficialmente da Qualcomm, avevamo già parlato in anteprima ad ottobre 2016: Qualcomm, primo modem 5G a 5 Gbps. Accordo con Netgear.
Il nuovo standard 5G permetterà di trasferire dati in downstream fino a 20 Gbps con una latenza pari a 1 ms: L’ITU definisce la tecnologia 5G: i requisiti tecnici per i dispositivi compatibili.
Qualcomm si dichiara oggi già pronta per la nuova sfida grazie al suo chip Snapdragon X50, un modem che usa lo spettro dei 28 GHz e le cosiddette onde millimetriche. Sebbene le frequenze estremamente elevate (EHF, da 30 a 300 GHz) erano inizialmente le uniche ascrivibili allo spettro delle onde millimetriche, adesso si considerano anche le bande sui 28 GHz.
Gli ingegneri di Qualcomm, nel corso di una dimostrazione svoltasi a San Diego, hanno mostrato il funzionamento di una connessione dati in mobilità di tipo 5G usando la carrier aggregation sui 28 GHz e “unendo” tra loro più bande da 100 MHz l’una.
I primi prodotti e servizi di connettività 5G dovrebbero debuttare nel 2019. In Italia anche Open Fiber sta investendo molto sulla tecnologia (con le sperimentazioni al via a Prato e L’Aquila proprio in questi giorni) perché, ove necessario, l’operatore userà un’antenna 5G in corrispondenza del punto di distribuzione della fibra ottica per portare la banda ultralarga agli utenti finali residenti nelle aree bianche (a fallimento di mercato): La rete a banda ultralarga di Infratel sarà formata da 1.000 POP.