Dopo quella ottenuta in terra cinese (Blocco delle importazioni dei dispositivi Apple in Cina: vittoria di Qualcomm), Qualcomm mette a segno una nuova vittoria nei confronti di Apple, questa volta nel cuore dell’Europa.
I giudici del tribunale del distretto di Monaco di Baviera hanno ordinato ad Apple di cessare la vendita, la commercializzazione e l’importazione ai fini di vendita in Germania di tutti gli iPhone che violano la proprietà intellettuale di Qualcomm.
Oggetto della contestazione è la tecnologia di risparmio energetico progettata e brevettata da Qualcomm che, stando a quanto stabilito dai giudici tedeschi, Apple avrebbe utilizzato senza disporre delle necessarie autorizzazioni e senza quindi aver versato le royalty previste.
La decisione diventerà effettiva nel momento in cui Qualcomm depositerà una cauzione a copertura dei potenziali danni sostenuti da Apple nel caso in cui la sentenza venga successivamente annullata o modificata in appello (i responsabili di Qualcomm hanno chiarito di voler procedere in tal senso nel giro di pochi giorni). La corte ha inoltre stabilito che Apple è responsabile per danni monetari, con un importo che sarà determinato a seguire, rigettando la richiesta di sospensiva proposta dall’azienda di Cupertino.
Il tribunale ha poi accolto la richiesta di Qualcomm di analizzare dettagliatamente i rendiconti associati a tutte le vendite, compresi i ricavi e i profitti dei dispositivi sotto accusa in Germania, nonché il ritiro e la distruzione da parte dei rivenditori in Germania di tutti i dispositivi commercializzati in violazione dei diritti dell’azienda di San Diego (California).
Mentre Qualcomm plaude alla sentenza dei giudici tedeschi, Apple ha dichiarato che presenterà appello. La Mela ha inoltre aggiunto che durante questa fase provvederà a ritirare gli iPhone 7 e gli iPhone 8 dal mercato, in tutti i suoi 15 negozi fisici sparsi per la Germania. I modelli più recenti – iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR – resteranno invece regolarmente in vendita. I vari modelli di iPhone potrebbero comunque restare acquistabili presso gli operatori di telecomunicazioni e terze parti.