Nella moderna società digitale accertare la provenienza di un contenuto può non essere cosa propriamente semplice. Nell’articolo in cui parliamo di fake news abbiamo presentato alcuni strumenti che aiutano a risalire all’autore di un’immagine, di un video, di una foto e in generale di un qualunque contenuto. Accade molto spesso, infatti, che immagini altrui vengano utilizzate senza autorizzazione o che siano spacciate per raffigurare eventi recenti quando invece i contenuti si riferiscono a fatti completamente diversi verificatisi nel passato.
Il progetto promosso da Adobe (Content Authenticity Initiative, CAI) mira a offrire alla comunità degli sviluppatori e dei creatori di contenuti strumenti utili a certificare la provenienza di immagini, foto e altri oggetti su Web, desktop e dispositivi mobili indipendentemente dalle competenze tecniche.
Conosciamo già EXIF, l’insieme di metadati che vengono aggiunti alle foto e che descrivono il luogo di scatto di un’immagine e i parametri tecnici utilizzati per l’acquisizione (ad esempio apertura focale, velocità dell’otturatore e così via…).
La visione di Adobe consiste nell’inserimento di ulteriori metadati (content credentials) che “viaggiano” insieme con il contenuto e ne certificano l’autore.
L’azienda ha infatti annunciato il rilascio di un toolkit open source che si articola in tre componenti e che mira a portare rapidamente la tecnologia nelle mani degli utenti.
I nuovi strumenti open source di Adobe includono un SDK JavaScript per visualizzare le credenziali all’interno di un browser, un’utilità a riga di comando e un SDK Rust per creare app desktop, app mobili e altre esperienze al fine di controllare la provenienza di qualunque contenuto.
Lo standard sottostante si chiama C2PA (Coalition for Content Provenance and Authenticity) ed è frutto della collaborazione tra Adobe-CAI e partner come Microsoft, Sony, Intel, Twitter, Nikon e altri nomi di primo piano. A sostegno dell’iniziativa ci sono anche testate che pubblicano contenuti editoriali sul Web.
Sebbene lo standard C2PA possa essere paragonato a qualcosa come EXIF, Adobe afferma che la certificazione è solida ed è progettata per evitare qualunque tentativo di manomissione da parte di soggetti terzi. Attraverso un sito di verifica lanciato da Adobe lo scorso anno, chiunque può esaminare un’immagine che ospita content credentials e controllare che i dati siano legittimi.
Adobe auspica che quanto più vasta sarà l’adozione della soluzione per la certificazione dei contenuti tanto più ampio sarà l’interesse da parte delle piattaforme social che oggi fanno la parte del leone nella diffusione dei contenuti multimediali.