Il mercato legato alle soluzioni per la virtualizzazione continua ed espandersi mentre, d’altra parte, continuano a crescere le incompatibilità tra i vari formati di macchine virtuali (VMware, XenSource, Microsoft,…).
Ecco perché alcuni player dell’industria hanno iniziato a collaborare prima che sia ormai troppo tardi e quindi che risulti impossibile garantire una qualche compatibilità tra i formati.
Con l’avvio del “VMworld” di San Francisco, la DMTF (Distributed Management Task Force), organizzazione che accoglie e gestisce nuovi standard per la gestione dei sistemi e l’IT all’interno dell’impresa, ha accettato una bozza di standard che sarà sviluppata e proposta a livello mondiale.
Il proposto Open Virtual Machine Format (OVF) non mira a rimpiazzare i formati esistenti ma, invece, punta a renderli compatibili grazie ad un unico pacchetto basatato sull’uso di XML che contiene tutt il necessario per l’installazione e la configurazione. In teoria, una qualsiasi piattaforma per la virtualizzazione che implementi lo standard appena proposto, dovrebbe essere così in grado di eseguire la macchina virtuale.
OVF integrerà anche alcune funzionalità volte alla sicurezza: permetterà ad esempio il controllo di ogni macchina virtuale in modo da essere certi che non sia stata manomessa dopo la creazione iniziale. Da DMTF si fa notare che così si dovrebbero alleviare i timori di alcune realtà aziendali nell’utilizzo di appliance sviluppate da terze parti.
VMware, XenSource e Microsoft, pur avendo dichiarato il supporto per OVF, non hanno al momento parlato di tempestiche per l’adozione del formato.
Proposto uno standard per la virtualizzazione
Il mercato legato alle soluzioni per la virtualizzazione continua ed espandersi mentre, d'altra parte, continuano a crescere le incompatibilità tra i vari formati di macchine virtuali (VMware, XenSource, Microsoft,.