Mentre l’Unione Europea sta esaminando l’accordo raggiunto negli Stati Uniti tra Google e gli editori, il colosso di Mountain View ha reso alcuni chiarimenti nel tentativo di ridimensionare le polemiche che si sono susseguite nel “vecchio continente”.
Gli editori ed autori statunitensi avevano accusato Google di non aver rispettato il copyright durante l’attività di digitalizzazione di libri e pubblicazioni. Google ha composto la lite con un’offerta di transazione.
Con una lettera indirizzata a sedici gruppi editoriali europei, Google ha poi proposto due delle otto cariche direttive del “registro” che si occuperà di gestire il patteggiamento raggiunto negli Stati Uniti a rappresentanti “non-USA”. La società fondata da Larry Page e Sergey Brin ha versato una somma pari a 125 milioni di dollari per creare il registro che fungerà da “arbitro” tra Google e gli editori in modo che i dententori del diritto d’autore vengano adeguatamente compensati.
Google, inoltre, si impegna a non inserire nel processo di digitalizzazione avviato negli Stati Uniti opere europee senza contattare preventivamente gli editori.
Ma l’accordo USA resta comunque pesantemente osteggiato da alcuni editori, librerie e politici. La tesi presentata innanzi alla Commissione Europea critica aspramente l’intesa raggiunta negli Stati Uniti perché, secondo i più critici, potrebbe condurre ad un “monopolio di fatto” sull’emergente mercato dei libri digitali (“e-book”). “Non dobbiamo permettere che un’unica società USA detti le regole a livello internazionale”, ha dichiarato Peter Brantley, dell'”Internet Archive and Open Book Alliance”, una delle cinque organizzazioni che sono ricorse in Commissione.
Nei prossimi giorni si susseguiranno in ambito europeo una serie di incontri. Tra tutti ricordiamo ad esempio quello tra il Commissario dell’Unione Europea Viviane Reding e Dan Clancy, uno dei responsabili del progetto Google Books.
I sostenitori del servizio Google Books e della digitalizzazione delle opere letterarie auspicano comunque un accordo simile a quello raggiunto Oltreoceano. Sylvia Van Peteghem, direttrice della Ghent University Library, ha osservato: “l’Europa dovrebbe muoversi nella medesima direzione”. La libreria amministrata dalla Van Peteghem è una delle sette prestigiose biblioteche che già stanno attivamente collaborando con Google per digitalizzare le copie delle opere, presenti nelle loro collezioni, non più soggette a copyright.