I macchinari per la litografia ultravioletta estrema (EUV, Extreme Ultraviolet) sono strumenti di fotolitografia avanzati utilizzati nella produzione di semiconduttori. La fotolitografia è un processo chiave per la fabbricazione dei chip: grazie ad essa, gli schemi dei circuiti elettronici sono trasferiti su un wafer di silicio. La produzione di chip avanzati si basa proprio sulla litografia EUV, segmento di mercato in cui l’olandese ASML eccelle.
A settembre 2023, proprio ASML ha presentato uno scanner EUV High-NA per realizzare chip ancora più evoluti: basti pensare che una singola unità, poi installata negli stabilimenti dei produttori di semiconduttori, costa circa 300 milioni di euro.
ASML è attualmente l’unica azienda in grado di fornire strumenti di fotolitografia che utilizzano lunghezze d’onda nell’ultravioletto estremo (EUV), essenziali per la produzione di chip all’avanguardia. Su richiesta USA, il governo olandese ha vietato ad ASML di fornire tali apparecchiature ai clienti in Cina, restrizioni estese l’anno scorso anche ad alcune delle sue soluzioni più tradizionali che utilizzano lunghezze d’onda più lunghe (DUV, Deep Ultraviolet).
ASML potrebbe disattivare i suoi macchinari per la produzione di chip a distanza
I rapporti tra Cina continentale e Taiwan sono tesi, con Pechino che considera Taiwan una provincia ribelle da riconquistare con la forza. È motivo di grande preoccupazione poiché una gran parte della capacità mondiale di produzione di chip avanzati si trova proprio a Taiwan. Gli USA, in particolare, sono determinati a impedire alla Cina di produrre chip avanzati per scopi militari.
Secondo fonti vicine ad ASML, i responsabili dell’azienda avrebbero rassicurato i Paesi occidentali sul fatto di poter disabilitare a distanza il funzionamento dei loro macchinari per la produzione di chip. Questa funzionalità, un kill switch attivabile da remoto, sarebbe attivata da ASML in caso di invasione di Taiwan da parte della Cina.
Le fonti citate da Bloomberg, rimaste anonime, affermano che ASML potrebbe spegnere le sue macchine attraverso un aggiornamento software durante le attività di manutenzione incentrate sulle forniture taiwanesi.
Non è chiaro come ASML possa disabilitare da remoto i suoi sistemi EUV/DUV dislocati nelle fabbriche taiwanesi. Per forza di cose, tuttavia, questi sistemi devono essere costantemente collegati alla rete Internet perché richiedono attività di gestione remota su base periodica per funzionare regolarmente. Ecco quindi che il kill switch potrebbe arrivare direttamente via Internet, ad esempio attraverso le connessioni VPN approntate da ASML, sotto forma di aggiornamento software.
Il presidente di TSMC, Mark Liu, nel 2022 aveva dichiarato che “nessuno può controllare la sua azienda con la forza” perché le sue strutture produttive dipendono da una connessione in tempo reale con il mondo esterno, inclusi Europa, Giappone e Stati Uniti. In altre parole, leggendo tra le righe, il numero uno di TSMC sembra fare riferimento a una sorta di autoprotezione nei confronti del gigante cinese.
Il parere di Gartner: cosa succederebbe se i macchinari ASML finissero nelle mani cinesi
Richard Gordon (Gartner) ha osservato che l’attivazione dell’ipotetico kill switch per disporre la disattivazione dei macchinari da remoto non impedirebbe che l’attrezzatura finisca nelle mani cinesi per scopi di reverse engineering.
Andrew Buss, direttore senior della ricerca presso IDC EMEA, afferma che non sarebbe sorpreso dal fatto che le macchine ASML siano esportate con la condizione della presenza di un “interruttore di emergenza” da attivare in caso di necessità. Le tecnologie presenti in questi sistemi, infatti, sono regolate da organizzazioni come il Dipartimento della Difesa USA. C’è quindi un coinvolgimento diretto sia del Paese a stelle e strisce che di altre nazioni per evitare che la litografia ultravioletta estrema ASML possa essere utilizzata da soggetti non autorizzati.
Basti pensare che soltanto gli USA attualmente acquistano il 92% dei loro chip all’avanguardia da TSMC a Taiwan. Un’azione cinese nei confronti del Paese asiatico sarebbe quindi devastante per l’intera economia, andando evidentemente ad azzerare la porzione più rilevante della produzione di chip. Con tutte le conseguenze del caso.
In un altro articolo abbiamo visto come si realizza un processore.
Credit immagine in apertura: ASML