Procuratore generale dell'Arkansas accusa pesantemente l'app Temu

Il procuratore Tim Griffin ha fatto causa all'app Temu: ecco quali sanzioni rischia la piattaforma cinese in caso di condanna.

Tim Griffin, procuratore generale dell’Arkansas, nella giornata di ieri ha annunciato di aver intentato una causa contro Temu e le società che detengono l’app, ovvero PDD Holdings e WhaleCo. Secondo Griffin, l’app cinese raccoglie molte informazioni sui dispositivi in cui è installata, tanto da avere funzioni che la rendono simili a un malware.

Nel documento presentato dal procuratore, viene spiegato come l’app incriminata otterrebbe accesso illimitato al dispositivo su cui è installato, andando a ignorare diverse impostazioni sulla privacy. Il testo spiega come Temu può accedere a contenuti come foto, posizione del telefono, contatti, SMS e file presenti sul dispositivo. Non solo: secondo quanto sostenuto sulla documentazione, l’app potrebbe anche accedere a dati biometrici, come le impronte digitali dell’utente.

Il report presentato da Griffin descrive come Temu possa identificare altre app in esecuzione e tenere traccia delle interazioni che gli utenti hanno con essa.

L’Arkansas denuncia l’app Temu: la risposta di un portavoce

L’accusa non usa mezzi termini, definendo l’app con termini molto forti: “Temu pretende di essere una piattaforma di shopping online, ma è un malware pericoloso, che si concede di nascosto l’accesso a praticamente tutti i dati sul cellulare di un utente“.

Nell’offensiva si fa anche riferimento anche al caso Pinduoduo, predecessore di Temu, tempo fa sospeso da Google Play per attività considerate sospette. Nel documento però, le accuse vanno ancora oltre, parlando di pratiche commerciali ingannevoli e le violazioni della privacy della società. Nello specifico, per la legge americana, queste accuse potrebbero portare a sanzioni fino a 10.000 dollari per ogni singola violazione accertata. L’Arkansas è il primo stato americano a spingere per un’indagine nei confronti di Temu ma, a detta del procuratore generale, questo potrebbe presto essere seguito da altri.

Più recentemente Temu ha voluto far sapere la sua posizione rispetto a quanto accaduto, ecco la dichiarazione ufficiale diffusa da un portavoce: “Siamo sorpresi e delusi dall’ufficio del procuratore generale dell’Arkansas per aver intentato questa causa senza alcuna indagine indipendente. Le accuse mosse nella causa si basano sulla disinformazione che circola online, principalmente da parte di un venditore allo scoperto, e sono completamente infondate. Neghiamo categoricamente le accuse e ci difenderemo vigorosamente. Comprendiamo che, essendo una nuova azienda con un modello di catena di fornitura innovativo, alcuni potrebbero fraintenderci a prima vista e non accoglierci. Siamo impegnati a lungo termine e crediamo che il controllo andrà a beneficio del nostro sviluppo“.

Infine, il portavoce ha concluso affermando  “Siamo fiduciosi che le nostre azioni e i nostri contributi alla comunità parleranno da soli nel tempo“.

Fonte: talkbusiness.net

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