AMD si appresta ad affiancare ad x86 un’altra architettura per i suoi microprocessori. Impostasi dagli anni ’80 come uno dei principali concorrenti di Intel nella realizzazione e nella commercializzazione di CPU x86-compatibili, AMD sembra oggi pronta al grande salto annunciando l’avvio di un’importante collaborazione con ARM. A partire dal 2014, l’azienda di Sunnyvale (California), inizierà ad immettere sul mercato dei nuovi processori che utilizzeranno l’architettura ARM per l’impiego della quale AMD avrebbe già ottenuto una licenza.
Almeno inizialmente, secondo quanto dichiarato, le CPU di nuova concezione saranno destinate principalmente ai server: nel 2014 dovrebbe essere portata al debutto una gamma di processori Opteron capaci di gestire pesanti carichi di lavoro ed essere adottati, ad esempio, nei centri di elaborazione dati (come quelli di Facebook ed Amazon).
L’accordo tra AMD ed ARM è stato presentato da Rory Read, CEO di ARM, come un “momento fondamentale“, paragonabile all’introduzione – nel 2003 – nel primo processore x86 a 64 bit. Secondo Read, il mercato dei server basati sull’architettura x86 continuerà a restare l’interesse primario della società che però, grazie all’intesa con ARM, potrà essere ulteriormente esteso. Si apriranno nuovi mercato per AMD, ha aggiunto il numero uno dell’azienda californiana chiarendo che in futuro sarà certamente valutata un’eventuale adozione dell’architettura ARM anche sui sistemi client.
AMD conta già di commercializzare le nuove soluzioni basate su ARM a vendor quali HP e Dell sfruttando anche l’interesse manifestato rispetto all’architettura del produttore inglese da parte di Facebook, Red Hat ed Amazon.
Perché la sterzata verso ARM? Perché microprocessori come quelli congegnati dalla società di Cambridge (Regno Unito) sono noti per le elevate prestazioni dal punto di vista della riduzione del consumo energetico. Pensati originariamente per i dispositivi mobili ed ampiamenti adottati, oggi, in questo segmento di mercato, i processori ARM vengono quindi valutati come una scelta piuttosto interessante anche nel campo server: un utilizzo più parsimonioso delle risorse energetiche unite a dimensioni nettamente più contenute vengono considerati grossi vantaggi.