Processori: AMD ha più della metà delle quote di mercato di Intel

Come cambia il mercato dei processori secondo Mercury Research che descrive una AMD in grande spolvero. Pat Gelsinger, CEO di Intel, aveva detto di non attendersi una decisa ripresa da parte della sua azienda prima del 2025.

Mercury Research ha pubblicato i risultati della sua più recente indagine sul mercato dei microprocessori. Nel segmento delle CPU x86, il grande vincitore appena ancora una volta AMD. Stando ai dati condivisi dalla società di analisi, AMD avrebbe guadagnato in un anno il 6,9% delle quote portandosi dal 27,7% di market share fatto segnare nel primo trimestre 2022, al 34,6% nello stesso periodo del 2023. Intel, di converso, ha perso esattamente il 6,9% passando dal 72,3% al 65,4% di inizio 2023.

A settembre 2022, lo stesso CEO di Intel – Pat Gelsinger – aveva pubblicamente ammesso (in occasione della conferenza Evercore ISI TMT) di attendersi una rimonta di AMD per tutto il 2023. Il CEO della società di Santa Clara ha sempre mostrato una franchezza schiacciante quando si tratta di parlare delle strategie di Intel e dei suoi piani sia a breve che a medio termine, un’indole che è stata oggetto di ripetuti apprezzamenti.

Gelsinger ha osservato che “il nuovo corso” di Intel non ha ancora preso completamente forma e che la concorrenza è agguerrita. Il numero uno di Intel si aspetta una rapida e marcata riconquista delle quote di mercato perdute tra il 2025 e il 2026.

Quanto riferiscono oggi gli analisti di Mercury Research è un po’ la “copia carbone” delle parole di Gelsinger pronunciate qualche mese fa. È importante notare che il report diffuso oggi include dati di vendita per tutti i tipi di CPU venduti sia da Intel che da AMD nonché i SoC e le soluzioni destinate al mercato IoT (Internet of Things). Va perciò messo in conto che “i numeri” integrano anche le vendite delle APU che AMD commercializza per le console PS5, Xbox Series X, Xbox Series S e Steam Deck.

Non c’è dubbio che AMD stia accumulando grandi successi dal lancio dell’architettura Zen nel 2017 (abbiamo pubblicato la storia di AMD Ryzen a 5 anni dalla presentazione sul mercato…), ed è indiscutibile che questa sia stata una mossa del tutto saggia da parte dell’azienda guidata da Lisa Su, poiché le ha permesso di competere ancora una volta con Intel a un livello che pochi degli esperti avevano osato immaginare.

Un’ulteriore svolta è giunta con l’avvento di Zen 3, prima architettura rilasciata da AMD negli ultimi dieci anni a superare Intel in termini di prestazioni IPC, in single e multi-threading, in termini di potenza ed efficienza termica. Basti pensare che quando AMD ha rilasciato il suo processore Ryzen 9 5950X, dotato di 16 core fisici e 32 thread, Intel rispondeva con un Core i9-11900K, chip basato su 8 core e 16 thread che evidenziava anche un IPC inferiore.

Oggi entrambe le società sono abbastanza alla pari e Intel ha saputo recuperare in maniera davvero convincente con gli Alder Lake-S riuscendo poi a rafforzare la sua posizione con i successivi Raptor Lake-S. Anche la società guidata da Gelsinger si è orientata su architetture ibride e presto passerà a un approccio multichip (MCM): ne parliamo nell’articolo sulle differenze tra Core P e Core E nei processori Intel.

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