Prime Video: dopo i primi riscontri positivi aumenta la pubblicità

Previsto aumento per gli annunci pubblicitari sul piano più economico di Prime Video: ecco il motivo di questa scelta.
Prime Video: dopo i primi riscontri positivi aumenta la pubblicità

All’inizio del 2024 Prime Video ha visto un cambiamento radicale, con l’integrazione di pubblicità sulla piattaforma, a meno di un pagamento mensile per eliminare gli annunci.

In tal senso va detto che Amazon ha avuto un approccio conservativo, con la presentazione di una quantità limitata di contenuti pubblicitari, utile per “tastare il polso” dell’utenza. A livello puramente pratico, il palinsesto pubblicitario del servizio non è risultato comunque paragonabile a quanto proposto abitualmente dai canali televisivi tradizionali. La situazione sembra però essere destinata a cambiare in futuro.

Stando a quanto sostenuto da Kelly Day, vicepresidente di Prime Video International di Amazon, i test sono andati molto bene, tanto che il servizio aumenterà la quantità di spot. Durante una intervista con il Financial Times, Day ha confermato tale incremento, specificando come saranno aumentati gli slot pubblicitari in vendita.

Nonostante quanto appena detto, vi sono alcuni aspetti che Day non ha chiarito. In primis, non è dato sapere se gli annunci saranno più invasivi, andando a interrompere i contenuti riprodotti. In seconda battuta non è dato sapere l’entità di questo aumento, se si tratta di una piccola percentuale o di una crescita esponenziale.

L’elevata tolleranza degli utenti Prime Video rispetto alle pubblicità spinge verso un incremento degli spot

A convincere Amazon della fattibilità di questa introduzione vi è stata la tolleranza degli utenti. I primi esperimenti hanno infatti evidenziato un tasso di abbandono minimo, molto inferiore a quello previsto. Ciò ha convinto i vertici a forzare questa scelta, aumentando la quantità di annunci proposti.

Secondo quanto affermato, i nuovi spot includeranno annunci che permettono di acquistare prodotti su Amazon ma anche pubblicità interattivi, proposti durante la pausa della riproduzione video (come già avvenuto su YouTube), oltre ad altri contenuti come quiz e spot interattivi.

Questo comportamento non è una novità nel contesto dello streaming video. Netflix, già lo scorso anno, ha introdotto la pubblicità nel suo piano più economico. Un esempio poi seguito da Disney+, Hulu, Max e Paramount+.

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