Gli esperti della società di sicurezza informatica CloudSEK hanno voluto allertare riguardo i pericoli legati ai prestiti online. Secondo gli stessi, infatti, è in atto una campagna di truffe che riguarda finanziamenti lampo, con denaro che viene poi direzionato verso la Cina.
Stando al rapporto, gli hacker stanno gestendo poco meno di una cinquantina di app Android, molte delle quali vanno a simulare popolari istituti bancari (soprattutto nel contesto indiano). Tali software, ospitati su store di terze parti o siti Web appositamente realizzati, vengono pubblicizzati con una certa insistenza sui social network.
Qui, le ads propongono prestiti rapidi con condizioni di rimborso agevolate. Il tutto, come da prassi per le truffe online, in cambio di informazioni personali, come indirizzo, nome, numero di telefono e dati riguardanti il conto bancario.
Alla vittima viene chiesto di pagare una commissione amministrativa, di solito pari al 5% della somma richiesta. Ovviamente, una volta ottenuto questo pagamento, i truffatori spariscono.
Prestiti online e truffe: attenzione ai finanziamenti lampo pubblicizzati sui social network
A quanto pare, gli hacker hanno già rubato più di 44.000 dollari con questo modus operandi. Il denaro, una volta sottratto, viene spostato in territorio cinese. Sfruttando la mancanza di norme adeguate, gli aggressori possono così far perdere le loro tracce con una certa facilità.
Per Sparsh Kulshrestha, analista senior della sicurezza presso CloudSEK “Una tendenza che abbiamo osservato è quella dei truffatori che sfruttano i gateway di pagamento cinesi a causa della loro relativa facilità d’uso e del limitato controllo normativo“.
In alcuni casi poi, proprio per dileguarsi più facilmente, i cybercriminali sfruttano diversi gateway di pagamento, facendo passare il denaro attraverso diversi paesi (come Indonesia, Malesia, Sudafrica, Messico e non solo).
Sebbene le truffe dei prestiti online siano attualmente legate a nazioni asiatiche, India su tutti, anche in Europa non dobbiamo sottovalutare la situazione. Con la crisi economica dilagante e con molti utenti che non sono ancora adeguatamente preparate alle minacce del Web, questo tipo di minaccia potrebbe diffondersi presto anche in occidente.