Dalla Cina con furore. Questo il sottotitolo che potremmo abbinare alla presentazione odierna dello Xiaomi Mi 5, nuovo top di gamma della società estremo-orientale.
Sì perché Xiaomi Mi 5 vuole provare sbaragliare la concorrenza proponendo un dispositivo di alto profilo ad un prezzo estremamente competitivo. Il modello base, infatti, costa appena 279 euro al cambio, importo che salirà presumibilmente a circa 400 euro applicando tasse e imposte legate all’importazione in Italia.
A presentare lo Xiaomi Mi 5 sul palco del Mobile World Congress è stato Hugo Barra, ex di Google da tempo passato alla società cinese.
Ad un primo impatto, Xiaomi Mi 5 ricorda il design del Samsung Galaxy S6 confermando quanto sia difficile innovare, in questo campo, nel settore degli smartphone.
Xiaomi Mi 5 viene proposto ai clienti finali in tre differenti versioni, equipaggiate con una dotazione hardware diversa.
La versione standard dello smartphone Xiaomi poggia su un SoC Snapdragon 820 (limitato a 1,8 GHz), integra 3 GB di RAM LPDDR4 dual channel a 1333 MHz ed una GPU Adreno 530 operativa a 510 MHz.
Tutti i modelli utilizzano memorie UFS 2.0 per lo storage (così come Samsung Galaxy S7 e LG G5) garantendo prestazioni in fase di lettura e scrittura non molto distanti da quelle di un’unità SSD.
I modelli più costosi dello Xiaomi Mi 5 propongono 3 e 4 GB di RAM dual channel che però lavorano alla frequenza di 1866 MHz. Una maggiore ampiezza di banda è quindi appannaggio del processore e della GPU con quest’ultima che lavora a 624 MHz. Il SoC Snapdragon 820 funziona invece a 2,15 GHz.
Per riuscire a garantire un prezzo di mercato così aggressivo, Xiaomi ha utilizzato un espediente. Qualcomm avrebbe infatti fornito a Xiaomi quei chip Snapdragon 820 che non funzionano perfettamente alla frequenza di 2,2 GHz.
Per quanto riguarda la fotocamera, da 16 Megapixel, il sensore utilizzato è il Sony IMX298 con obiettivo a sei elementi e stabilizzatore ottico a quattro assi.
Capace di registrare video 4K e con una dimensione del singolo pixel pari a 2 micrometri, la fotocamera principale è quindi senza dubbio molto valida, nell’attesa che Xiaomi ultimi il lavoro di ottimizzazione nella fase successiva allo scatto.
Entrambe le fotocamere, quindi anche quella frontale, hanno un’apertura focale f / 2.0.
Il display è da 5,2 pollici (1080p, 1920×1080 pixel) con una densità dei pixel di 428 PPI. Come spiegato da Barra, poi, Xiaomi ha fatto di tutto per ridurre al minimo le cornici laterali anche se di fatto non esistono dispositivi capaci di vantare uno schermo realmente privo di cornici.
Lo schermo ha una luminosità massima di 600 nits, ha un’ottima fedeltà cromatica (copre il 95% del color gamutNTSC) e un contrasto 1500:1.
La batteria è da 3.000 mAh, non eccezionale vista la necessità di non andare oltre uno spessore pari a 7,25 millimetri. È però ricaricabile molto velocemente grazie alla presenza del processore Snapdragon 820 di Qualcomm che appunto supporta Quick Charge 3.0.
Sul versante connettività, il Mi 5 supporta Wi-Fi 802.11ac MU-MIMO, contiene il chip NFC e dispone di un connettore USB Type-C nella parte inferiore.
Le varie versioni (con storage da 32, 64 e 128 GB) costano rispettivamente, al cambio yuan-euro, circa 279, 319 e 375 euro. La disponibilità sul mercato cinese è fissata per il prossimo 1° marzo anche se si sa già che lo smartphone sarà venduto in altre nazioni.