Le applicazioni per la realtà virtuale ad oggi mancano di un aspetto importanto ovvero non riescono ancora a fornire riscontri in termini di sensazioni tattili.
Anche questa limitazione potrebbe però essere presto rimossa: alcuni ricercatori della Cornell University (New York) hanno sviluppato un prototipo di sensore che può essere indossato come un guanto e usa connessioni in fibra ottica per fornire il senso del tatto.
Ogni dito utilizza una guida flessibile che combina un’anima in poliuretano elastomerico trasparente con una serie di LED formando una stretchable lightguide for multimodal sensing (SLIMS). Quando la guida viene deformata piegando le dita o esercitando una pressione, i colori della luce a LED agiscono come “codificatori spaziali” illuminandosi di conseguenza e registrando cosa sta avvenendo.
L’accoppiamento con un chip che svolge il compito di sensore RGB ha permesso di registrare le variazioni geometriche del percorso ottico della luce.
L’uso di un adeguato modello matematico consente di esaminare singolarmente la varie deformazioni individuando con precisione dove si sono verificate e stimare l’entità della variazione.
La tecnologia è ancora piuttosto rudimentale ma il sistema presentato dal team della Cornell apre le porte allo sviluppo di nuove applicazioni nel campo della robotica consentendo con il tempo di implementare su una macchina qualcosa che somigli al senso del tatto.
Innumerevoli i campi applicativi nella realtà aumentata permettendo a chi indossa visori e occhiali di percepire sensazioni simili a quelle che si proverebbero nel mondo reale pur interagendo con elementi puramente digitali.
I ricercatori aggiungono che la tecnologia potrebbe avere anche altre applicazioni utili in medicina, ad esempio nella fisioterapia.