Presentato Stalker AI, software dai potenziali utilizzi controversi

Stalker AI, il software che ti osserva dalla webcam e risponde alle tue emozioni: potenzialità e rischi di questa tecnologia.
Presentato Stalker AI, software dai potenziali utilizzi controversi

La compagnia Good Smile Company ha presentato Stalker AI, un software basato sull’Intelligenza Artificiale progettato per interagire con gli utenti attraverso le loro webcam.

Questo sistema, annunciato nelle scorse ore, ha generato reazioni contrastanti a causa della sua natura che potrebbe portarlo a comportamenti a dir poco invasivi. Il concept di Stalker AI ruota attorno alla creazione di un personaggio virtuale, capace di osservare l’utente tramite la webcam e di reagire ai suoi movimenti, espressioni e azioni.

Secondo quanto dichiarato dalla Good Smile Company, l’obiettivo è fornire una nuova forma di interazione e compagnia virtuale all’utente. Tuttavia, molti esprimono preoccupazione per le implicazioni nel delicato contesto della privacy.

Stalker AI e i potenziali abusi preoccupano il pubblico

Il sistema si affida a complessi algoritmi di riconoscimento facciale e analisi comportamentale per interpretare lo stato d’animo e le attività dell’utente. Queste informazioni vengono poi utilizzate per generare risposte e interazioni da parte del personaggio virtuale mosso dall’AI.

Good Smile Company assicura che i dati raccolti vengono elaborati localmente e non vengono trasmessi a server esterni, ma ciò ha solo in parte tranquillizzato i potenziali utenti.

I possibili utilizzi di Stalker AI sono molteplici, spaziando dall’assistenza virtuale personalizzata all’intrattenimento interattivo. Tuttavia, è fondamentale che gli utenti siano consapevoli dei rischi connessi all’utilizzo di un sistema di questo tipo.

D’altro canto, nel corso degli ultimi mesi, sono diversi i casi in cui l’AI è stata utilizzata con fini ben poco nobili. Le applicazioni nel campo della creazione dei malware, hanno causato un vero e proprio terremoto nel contesto del cybercrimine, con un’affannata rincorsa ad adeguate contromosse da parte degli esperti del settore.

Altri utilizzi, a dir poco preoccupanti, riguardano le sempre più diffuse truffe effettuate attraverso i famigerati deepfake.

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