Microsoft ha annunciato l’imminente arrivo (entro maggio) di PowerShell 7, nuova versione del pacchetto fino a ieri conosciuto con l’appellativo PowerShell Core. Si tratta di una nuova iterazione della versione di PowerShell multipiattaforma (compatibile con i sistemi Windows, macOS e Linux), open source, creata per gli ambienti eterogenei e il cloud ibrido.
In un post pubblicato a questo indirizzo, Microsoft sempre più utenti Linux stanno utilizzando PowerShell mentre l’utilizzo del pacchetto Core resta piuttosto “stagnante” in ambiente Windows.
Permangono ancora, infatti, alcune incompatibilità tra la versione tradizionale di PowerShell installata in Windows e PowerShell Core. È quindi proprio per questo motivo che i tecnici Microsoft, molto probabilmente, distribuiranno in futuro una versione unificata di PowerShell e PowerShell Core.
La possibilità di utilizzare PowerShell sui sistemi Linux e macOS si conferma molto interessante per gli amministratori di sistema che possono ricorrere agli stessi script per gestire macchine basate su piattaforme software completamente differenti.
Per installare PowerShell su Linux e macOS, Microsoft ha preparato i pacchetti per le principali distribuzioni del “pinguino” oltre che, appunto, per il sistema operativo di casa Apple. Una volta che PowerShell Core risulterà installato, basterà aprire la finestra del terminale e digitare pwsh
per eseguirlo.
Nell’articolo Windows PowerShell, come funziona l’interfaccia che sostituisce il prompt dei comandi abbiamo pubblicato una breve guida a PowerShell che in Windows 10 è stata da tempo configurata come finestra a riga di comando predefinita (è richiamabile anche premendo Windows+X
quindi selezionando Windows PowerShell).
Dalla finestra di PowerShell si può comunque richiamare anche il vecchio prompt dei comandi digitando semplicemente cmd
: Prompt dei comandi: trucchi e segreti per usarlo al meglio.