Dal palco del Google I/O di San Francisco è arrivata un’altra conferma: la società è in procinto di lanciare un servizio per l’ascolto di brani musicali on demand orientandosi su un approccio che appare molto simile a quello di Spotify, recentemente lanciato anche in Italia (vedere Spotify arriva in Italia: musica in streaming, anche gratis e Spotify, niente crittografia e il catalogo diventa scaricabile).
Il nuovo servizio di Google si chiamerà Play Music All Access e permetterà a tutti gli utenti in possesso di account di richiedere i brani musicali preferiti, da riprodurre sul personal computer o sui dispositivi a cuore Android.
Costruito traendo vantaggio dalla struttura già esistente di Google Play, All Access integra anche una serie di funzionalità addizionali che guideranno l’utente alla scoperta di opere che potrebbero essere di suo gradimento.
Rispetto agli altri servizi della galassia Google, non esisterà – almeno nella fase iniziale – la possibilità di fruire gratuitamente del catalogo musicale. L’abbonamento, infatti, costerà 9,99 dollari al mese (sarà comunque possibile provare il servizio per 30 giorni dal momento dell’iscrizione).
I primi che decideranno di salire sul treno All Access (entro il prossimo 30 giugno) potranno godere di un canone mensile scontato a 7,99 dollari.
Google ha appena stretto un accordo con le tre principali etichette discografiche a livello internazionale: l’intesa consentirà di proporre agli abbonati un catalogo ricco e sempre aggiornato. Gli statunitensi possono già iscriversi su All Access ma, dopo un test iniziale, è altamente probabile che il servizio venga rapidamente esteso al resto del mondo.