Prendono ancora più vigore le voci di corridoio che suggeriscono come sempre più vicina la fusione tra Wind e 3 Italia.
Gli analisti del Financial Times sono praticamente certi che alla fine l’accordo tra i cinesi di Hutchison Whampoa (H3G), che detengono la proprietà di Tre, ed i russi di Vimpelcom (Wind) verrà siglato.
Non è chiaro quale possa essere il nuovo assetto societario dopo la fusione ed è questo il punto che sarebbe oggetto del confronto. H3G potrebbe accentrare a sé il 51% della proprietà della nuova società mentre Vimpelcom sarebbe socio di minoranza con il restante 49%.
I russi, per cedere la maggioranza a Wind, chiederebbero una contropartita economica piuttosto sostanziosa ma è altrettanto vero che entrambi gli operatori di telecomunicazioni stanno vivendo un periodo piuttosto delicato con ricavi e profitti in calo. Un accordo, quindi, converrebbe ad entrambe le parti.
Esaminando il numero di SIM attive in Italia, il matrimonio tra Wind e Tre potrebbe portare la società in linea con le quote di mercato di TIM.
Allo stato attuale, infatti, la società del gruppo Telecom Italia vanta il 32,2% di SIM attive; Vodafone il 29,4%; Wind il 22,3%; Tre il 10%. Agli altri operatori il restante 6,1%.
Sebbene l’idea di Wind e H3G sia quella di contrastare meglio la concorrenza degli altri operatori, intanto il titolo di Telecom Italia sta salendo in borsa sull’onda delle indiscrezioni trapelate in queste ore. Secondo molti analisti, infatti, la riduzione delle società rivali da tre a due (rimarrebbero solo Vodafone e l’azienda risultato dell’eventuale fusione tra Wind e 3 Italia) potrebbe invece ridurre proprio la concorrenza sui prezzi consentendo un incremento dei margini di profitto.