Piracy Shield, una piattaforma progettata per combattere la pirateria online, è al centro di un acceso dibattito dopo le recenti mosse di DAZN, il noto broadcaster sportivo. Questo ha provocato scalpore bloccando l’accesso a due domini, tizen.smartone-iptv.com e lg.smartone-iptv.com, accusandoli di violare i diritti di trasmissione della Serie A italiana. Fin dallo scorso 18 agosto dunque questi siti sono stati inclusi all’interno di una lista piena di domini illegali, restando inutilizzabili sul territorio italiano. Piracy Shield si basa sulla possibilità di bloccare l’accesso ai siti che vengono segnalati da parte delle aziende che detengono i diritti, il tutto senza che intervenga AGCOM.
Questo approccio ha sollevato questioni legali, in quanto sposta la verifica della liceità di tali azioni a momenti successivi, potenzialmente mesi dopo l’oscuramento.
DAZN segnala i due domini di SmartOne che fa reclamo ad AGCOM e vince
Il reclamo di SmartOne, lo sviluppatore dietro i siti bloccati, è arrivato rapidamente. I suoi portavoce hanno sostenuto che i loro domini appartengono a un’applicazione di riproduzione e intrattenimento approvata da numerosi produttori di TV, e hanno negato l’offerta di contenuti o dati IPTV piratati. La loro difesa dichiara che, sebbene il nome del dominio contenga “IPTV”, questo non dovrebbe automaticamente implicare attività illegali.
DAZN ha risposto sostenendo che i domini in questione erano collegati a IP segnalati per attività sospette e insistendo sul fatto che SmartOne IPTV, nonostante le apparenze, avrebbe avuto un ruolo attivo nella distribuzione di contenuti non autorizzati.
Dopo un’accurata valutazione, AGCOM ha deciso a favore di SmartOne, revocando il blocco dei domini. La decisione sottolinea che, benché l’applicazione SmartOne IPTV non offra direttamente liste di contenuti video, ha facilitato l’accesso a server che potrebbero fungere da gateway per IPTV illegali.
Nonostante la vittoria di SmartOne, AGCOM ha emesso un avviso all’azienda, invitandola a prendere misure per impedire che i contenuti protetti da DAZN siano accessibili tramite la loro piattaforma. Questa storia non è ancora conclusa, poiché SmartOne ha tempo fino al 23 novembre per contestare ulteriormente la decisione presso il TAR del Lazio.