“Questa connessione è talmente lenta che faccio prima a mandarti i dati con un piccione viaggiatore“. Quante volte in passato abbiamo sentito pronunciare questa frase o l’abbiamo esclamata noi stessi? Un piccione viaggiatore (homing pigeon, in inglese) è un volatile addestrato capace di ritornare al suo punto di partenza. Sono animali noti per la loro straordinaria abilità di orientamento e di trovare la strada di casa da lunghe distanze.
I piccioni viaggiatori, utilizzati in passato come mezzi di comunicazione, erano portati a distanze considerevoli quindi rilasciati con un messaggio legato alla zampa o al petto. Nuovamente liberi, i piccioni erano in grado di tornare al loro nido originale, portando con sé il messaggio.
Un noto youtuber ha proposto l’esperimento del piccione viaggiatore in chiave moderna chiedendosi se il trasferimento di dati da un punto all’altro della Terra sia più veloce con una connessione Gigabit in fibra ottica oppure con… un piccione viaggiatore.
Il confronto tra piccione viaggiatore e una connessione Internet non è una novità
Nel 2009, un’azienda sudafricana confrontò la velocità di trasmissione dei dati di un piccione viaggiatore rispetto al loro servizio ADSL. In un evento chiamato “The Great Pigeon Race” (La Grande Gara dei Piccioni), la società volle dimostrare in modo umoristico quanto fosse lenta la connessione Internet a banda larga da loro attivata.
Nella sfida, un piccione viaggiatore di nome Winston fu incaricato di trasportare una scheda SD contenente 4 GB di dati da un luogo all’altro su una distanza pari a poco meno di 100 chilometri. Tramite connessione ADSL gli stessi dati erano contemporaneamente trasmessi verso la destinazione. Risultato? Alla fine della gara, il piccione viaggiatore arrivò a destinazione molto prima che i dati fossero completamente trasmessi attraverso la connessione ADSL.
Nello specifico, il volatile completò la sua missione in un’ora e otto minuti mentre ci volle un’ora aggiuntiva per trasferire fisicamente i 4 GB di dati dalla memoria digitale al computer. Alla conclusione delle operazioni, il trasferimento dati tramite connessione ADSL era ancora al 4%.
L’idea della società sudafricana ha attirato l’attenzione sui problemi di connessione Internet in alcune aree geografiche e ha messo in evidenza quanto la tecnologia utilizzata per le telecomunicazioni possa essere carente in determinati contesti.
Il piccione viaggiatore batte anche una connessione Gigabit in fibra ottica
Jeff Geerling racconta di aver fatto in proprio un esperimento molto simile nelle scorse settimane. Rispetto al test sudafricano di alcuni anni fa, Geerling ha legato al piccione viaggiatore tre unità flash SanDisk Extreme PRO da 1 TB. Avendo un peso di appena 5 grammi ciascuna, l’animale ha potuto svolgere il suo compito senza difficoltà. Merito, ovviamente, degli importanti progressi compiuti negli anni in termini di miglioramento della densità delle memorie digitali che oggi possono contenere quantitativi di dati molto superiori nello stesso spazio.
I tre supporti di memoria sono stati rimossi dal loro involucro in plastica quindi inseriti in una busta antistatica opportunamente sigillata.
Grey, il piccione viaggiatore al quale sono stati affidate le memorie, è stato portato a circa 1,6 chilometri dalla sua casa. Contemporaneamente, è stato fatto partire il trasferimento dati (3 TB complessivi) con una connessione a banda ultralarga commercializzata come da 1 Gbps. In realtà, come dichiarato da Geerling, il suo collegamento dati non riesce a sostenere per un lungo periodo oltre 75 MB/s (pari a 600 Mbps) come velocità di trasferimento dati.
Fino a 640 chilometri, il piccione viaggiatore è il vincitore
Alla distanza di 1,6 chilometri, il piccione ha vinto a mani (?) basse. Il tempo richiesto dal piccione per il suo breve viaggio in volo e dalla copia dei dati è stato di circa 150 minuti. La connessione dati Gigabit ha invece impiegato ben 450 minuti (7 ore e 30 minuti) per inviare alla destinazione gli stessi 3 TB.
In realtà, calcolatrice alla mano, la connessione in fibra usata da Geerling ha comunque fornito prestazioni mediamente superiori ai 600 Mbps inizialmente dichiarati. Concludere un trasferimento dati pari a 3 TB (3.000.000 MB) in 450 minuti significa poter inviare i dati al ritmo di 111 MB/s con una larghezza di banda, quindi, di 889 Mbps.
Con un rapido e semplice calcolo, è possibile stabilire che il piccione viaggiatore batte la connessione in fibra ottica fino a una distanza di circa 640 chilometri, considerando anche le pause osservate dall’animale per le tratte di volo più lunghe e quindi gravose.
Il piccione “umano”: i dati trasportati da un luogo all’altro per via aerea
Per spingersi ancora un po’ più in là, Geerling ha condotto un’ulteriore prova. Servendosi di un aereo di linea, lo youtuber ha fisicamente trasportato alcune unità SSD da St. Louis (USA) alla Nuova Scozia, in Canada, a circa 3.000 chilometri di distanza. Prima di imbacarsi, ha fatto partire il trasferimento dati dalla connessione Gigabit presentata in precedenza. Come si vede nel grafico, PiJeff ovvero Geerling che si sposta tramite aereo fa decisamente meglio del piccione sulle distanze più lunghe e riesce a battere la connessione Gigabit. Teoricamente, il trasferimento dati dalla sua connessione ultrabroadband potrebbe avere la meglio solo oltre i 5.000 chilometri dal luogo di partenza, con uno scarto minimo in termini di tempo.
A 3.000 chilometri, la prova si è conclusa dopo 6 ore e 53 minuti con il completo trasferimento dei dati sui computer di destinazione. La copia degli stessi dati via Internet, di contro, si è conclusa dopo 10 ore e 54 minuti dall’inizio dell’esperimento.
Con una velata punta di ironia, Geerling conclude che nonostante tutto, il trasferimento dati via Internet resta comunque affidabile, grazie anche all’architettura della suite di protocolli TCP/IP. I piccioni viaggiatori corrono il rischio di essere attaccati dai predatori e di innamorarsi di altri piccioni lungo la strada.
I grafici sono realizzati da Jeff Geerling e tratti dal suo video.