PHP festeggia un’importante ricorrenza. Correva l’8 giugno 1995 quando il danese Rasmus Lerdorf presentò, con un messaggio pubblicato sul newsgroup comp.infosystems.www.authoring.cgi, quello che sarebbe destinato a diventare uno dei linguaggi più utilizzati al mondo (nella classifica di giugno 2010, aggiornata da TIOBE, PHP occupa il quarto posto assoluto dopo Java, C e C++). Lerdorf propose ai lettori del newsgroup quelli che chiamò i suoi “Personal Home Page Tools“, una raccolta di script CGI che permettevano una più semplice gestione delle proprie pagine personali. L’acronimo PHP deriva infatti proprio da “Personal Home Page“. Non appena Lerdorf rilasciò il codice sorgente dei suoi strumenti, essi iniziarono a destare vivo interesse.
Le moderne versioni di PHP hanno ben poco a che fare con l’implementazione originaria. Lo sviluppo di applicazioni “valide” ebbe infatti inizio solo qualche anno più tardi, nel novembre 2007, quando fu rilasciato PHP/FI (“Form Interpreter“). La seconda versione di PHP, infatti, consentiva l’integrazione del codice PHP tra le tag HTML in modo da rendere più immediata la creazione di pagine dinamiche.
Una vera e propria pietra miliare fu posata nel giugno 1998 quando venne rilasciata la terza versione di PHP, frutto del lavoro – non più di un unico sviluppatore – ma di un più ampio team di esperti. Sono stati i fondatori di Zend Technologies – Zeev Suraski ed Andi Gutmans – a riscrivere il codice alla base del linguaggio di programmazione, aggiornandolo e rendendolo più prestazionale. Il progetto PHP fu così apprezzato che a fine 1998 circa il 10% dei server web facevano uso del linguaggio.
Ci sarebbe comunque voluto del tempo prima che i concetti alla base della programmazione orientata agli oggetti venissero integrati in PHP. L’obiettivo fu raggiunto a maggio del 2000 quando PHP 4.0 non solo fece propria la programmazione “object-oriented” ma iniziò ad offrire anche lo Zend Engine, un interprete-compilatore che si occupa di eseguire l’opcode prodotto.
Il 2004 ha segnato una vera e propria svolta per PHP, con il rilascio della versione 5.0: il motore Zend Engine II, con un modello ad oggetti completamente riscritto e la distribuzione di molteplici estensioni sono solo le due principali novità che hanno potuto favorire lo sviluppo di applicazioni web particolarmente complesse. Ai programmatori sono stati offerti metodi pubblici, privati e protetti, il supporto XML, il supporto diretto per SQLite e una più semplice integrazione con MySQL.
PHP 6.0 è invece ancora in fase di sviluppo: il supporto “unicode” nativo (i programmatori avranno la possibilità di scrivere, in altri linguaggi – quali ad esempio il cinese – gli stessi nomi degli eventi) è probabilmente la novità più spesso ricordata.