Perplexity, il modello AI che si focalizza sulle ricerche online, può finalmente contare su un’app mobile per Android, a due mesi di distanza dal lancio della versione per iOS.
Da poche ore l’applicazione è disponibile su Google Play Store, proponendosi come una sorta di “coltellino svizzero digitale“. La stessa è in grado di svolgere diversi compiti comuni tra gli utenti e permette interazioni non solo tramite input testuale ma anche attraverso prompt vocali (nonché attraverso la fotocamera).
Perplexity va ancora oltre, non limitandosi a rispondere alle domande dell’utente. Stiamo parlando di un’AI che, come accennato in precedenza, si propone come una vera e propria alternativa a Google per le ricerche online. Ciò rende questo strumento molto più versatile rispetto alla sempre più folta concorrenza.
Introducing Perplexity Assistant.
Assistant uses reasoning, search, and apps to help with daily tasks ranging from simple questions to multi-app actions. You can book dinner, find a forgotten song, call a ride, draft emails, set reminders, and more.
Available on Play Store. pic.twitter.com/UHdUIiDOzD
— Perplexity (@perplexity_ai) January 23, 2025
Non solo app mobile per Android: ecco l’altro annuncio di Perplexity
Secondo quanto sostenuto da Aravind Srinivas, CEO di Perplexity, l’app in questione permette di eseguire azioni complesse, mantenendo l’attenzione sul contesto della conversazione.
Le enormi potenzialità dello strumento, per esempio, consentono agli utenti di chiedere consigli su dove cenare, con conseguente ricerca di un ristorante adatto, verifica delle recensioni e persino eventuale prenotazione dello stesso. Il tutto con una singola e semplice interazione.
Il lancio dell’app Android non è però l’unica novità in casa Perplexity. La compagnia ha infatti rilasciato anche Sonar, API che consente alle aziende di integrare la ricerca online tramite AI nelle proprie applicazioni.
Nuova app e rilascio dell’API dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, come Perplexity resti un serio competitor per i modelli AI ai vertici del settore. Soprattutto la sua vocazione per le ricerche online, in un futuro neanche troppo lontano, potrebbe risultare una sfida aperta al re incontrastato di questo mercato, ovvero sua maestà Google.