A maggio 2023 era emersa l’intenzione di Intel di sviluppare una versione rinnovata dell’architettura (ISA, Instruction Set Architecture): x86S. L’idea era di quelle davvero buone: mettere a punto un’architettura interamente a 64 bit che potesse sbarazzarsi di tutti i fardelli del passato, risultando più performante e meno appesantita dall’eredità del passato.
L’obiettivo era appunto quello di eliminare le istruzioni obsolete e alleggerire l’architettura per migliorare efficienza e prestazioni. Dopo la condivisione di due bozze della specifica x86S, fonti vicine alla società di Santa Clara confermando che Intel ha ora ufficialmente abbandonato l’iniziativa.
Il contesto e le sfide dell’architettura x86
La decisione di cessare i lavori su x86S non modifica l’impegno dell’azienda nello sviluppare e promuovere soluzioni basate su x86, da sempre feudo di Intel e AMD.
A metà ottobre 2024, Intel, AMD e altri partner hanno formato x86 Ecosystem Advisory Group, storica alleanza volta proprio a rilanciare l’architettura x86, difendendola dall’escalation di altre ISA concorrenti (leggasi ARM e RISC-V).
La creazione del x86 Ecosystem Advisory Group rappresenta un passo cruciale per affrontare le sfide emergenti, come la crescente concorrenza di ARM nei mercati consumer e data center. Il gruppo mira a creare un ecosistema coeso e innovativo, evitando che i membri procedano unilateralmente con iniziative come x86S.
Perché Intel ha abbandonato x86S
I portavoce Intel confermano che, pur avendo accantonato l’iniziativa x86S, la società rimane concentrata sull’innovazione e sulla collaborazione all’interno dell’ecosistema x86.
Oltre alle necessità di standardizzazione, prescritte dall’intesa alla base dell’x86 Ecosystem Advisory Group, ci sono altri fattori che potrebbero aver influenzato la decisione di Intel. La compagnia sta attraversando una fase di ristrutturazione aziendale senza precedenti, con il più grande piano di licenziamenti della sua storia, ed è attualmente alla ricerca di un nuovo CEO dopo quella che sembra essere un'”uscita forzata” di Pat Gelsinger.
Il lavoro su x86S avrebbe richiesto risorse significative in un momento in cui Intel sta concentrando i propri sforzi su altre iniziative come Flexible Return and Event Delivery (FRED) e la nuova specifica AVX10.
FRED è progettato per migliorare il modo in cui le CPU gestiscono le transizioni tra diversi livelli di privilegio, un aspetto cruciale per il funzionamento dei sistemi operativi. AVX10 è un nuovo insieme di estensioni progettato per migliorare le prestazioni computazionali, particolarmente in applicazioni che richiedono pesanti calcoli matematici, come l’intelligenza artificiale e il machine learning.
Non tutto potrebbe andar perduto
Non è dato sapere se alcune delle modifiche proposte con l’iniziativa x86S possano essere recuperate e integrate nel lavoro svolto collaborativamente all’interno del gruppo x86 Ecosystem Advisory Group.
In ogni caso, qualsiasi cambiamento sarà il risultato di una decisione collettiva e concertata tra i vari membri dell'”alleanza”. Da un lato potrebbero verificarsi rallentamenti nel processo decisionale. Dall’altro, però, si avrà garanzia di maggiore robustezza e interoperabilità.
Credit immagine in apertura: Intel