Perché c'è già bufera intorno al nuovo CEO di Intel, Lip-Bu Tan?

Intel, con la recente nomina di Lip-Bu Tan a CEO, affronta una delicata situazione a causa dei suoi legami con il settore tecnologico cinese. Tan, noto per i suoi investimenti in oltre 600 società cinesi, si trova ora al centro di un dibattito.

Non bastavano i dazi di Trump e tutto ciò che ne è seguito per perturbare i mercati e causare un vero e proprio terremoto sul piano economico e geopolitico a livello mondiale. In casa Intel la nomina di Lip-Bu Tan a CEO dell’azienda era stata accolta con gaudio e giubilo appena un mese fa. Tan è noto per le sue forti relazioni con l’industria dei semiconduttori, spaziando dalle fonderie ai progettisti di chip. Adesso, però, in una situazione che è già complicata di suo, si mettono all’indice i legami del nuovo numero uno di Intel con il settore tecnologico cinese.

Secondo un reportage pubblicato da Reuters, Tan controlla o detiene quote in oltre 600 società cinesi, con un valore stimato di almeno 200 milioni di dollari. La maggior parte di questi investimenti sarebbe veicolata attraverso la sua storica società di venture capital, Walden International, fondata nel 1987, ma anche tramite due entità con sede a Hong Kong.

Tra le aziende finanziate figurano nomi particolarmente sensibili per l’intelligence statunitense, alcuni di essi correlati con l’apparato militare della Repubblica Popolare Cinese.

Opinioni divergenti: risorsa strategica o rischio reputazionale?

La crescente competizione tecnologica ed economica tra USA e Cina, unita alla sensibilità per la sicurezza nazionale, rende problematica la coesistenza tra l’apertura verso capitali esteri e il rispetto di criteri di sovranità tecnologica.

Le perplessità si intensificano alla luce della stretta collaborazione tra Intel e il Dipartimento della Difesa USA, e del fatto che la stessa Intel stia cercando di rafforzare la propria posizione come produttore di chip (anche per conto terzi) completamente indipendente.

Alcuni osservatori temono quindi che i legami di Tan con la Cina possano minare gli sforzi di Intel nel mantenere la sua posizione nel mercato globale, in particolare nei settori critici per la sicurezza nazionale. Dall’altro lato, si ricorda che Tan è un investitore storico, quasi “leggendario”, e che la sua esperienza potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo.

Tan è stato un punto di riferimento per molti startup cinesi, e la sua lunga carriera potrebbe essere fondamentale per stimolare la crescita di Intel, una compagnia che negli ultimi anni ha faticato a mantenere il passo con concorrenti agguerriti, a partire da TSMC.

Le risposte di Intel e le implicazioni future

Intel ha confermato che Lip-Bu Tan ha regolarmente completato la condivisione obbligatoria di informazioni, richiesta dalla SEC (Securities and Exchange Commission), per i dirigenti apicali. Leggendo tra le righe, la società di Santa Clara conferma insomma che è tutto regolare. Anche perché la legge statunitense non proibisce gli investimenti in aziende cinesi, a meno che non siano incluse nella “lista nera” compilata e aggiornata dal Dipartimento del Tesoro.

Intel si trova ora a un bivio, con una leadership che deve navigare tra le sfide interne e le pressioni esterne legate alla politica globale. Le connessioni di Tan con la Cina potrebbero complicare ulteriormente le relazioni con il governo a stelle e strisce, soprattutto in un periodo di crescente tensione tra le due potenze.

Il futuro di Intel dipenderà quindi anche dalle abilità di Tan nel gestire i delicati equilibri venutisi a creare. Sembra quasi incredibile, ma un produttore di chip è oggi chiamato non soltanto a rispondere dei suoi prodotti ma anche a misurarsi con sfide geopolitiche e di governance.

In un contesto globale sempre più interconnesso e politicamente teso, come quello attuale, un’azienda leader nel settore della tecnologia deve essere in grado di innovare non solo sul fronte dei prodotti, ma anche nelle strategie di gestione delle sue relazioni con governi, investitori e altri attori globali.

Credit immagine in apertura: Intel

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti