Perché Asahi Linux perde la sua guida: polemica con i responsabili del kernel Linux

Asahi Linux, nato dall'ambizione di portare Linux sui Mac con chip Apple Silicon, ha visto il suo fondatore, Héctor Martin, annunciare l'abbandono del progetto. Ecco cos'è successo.
Perché Asahi Linux perde la sua guida: polemica con i responsabili del kernel Linux

Il lancio dei primi sistemi Mac basati su Apple Silicon (chip di derivazione ARM), a partire da novembre 2020, è stato un cambio di rotta rivoluzionario per l’azienda di Cupertino, da anni legata – in ambito desktop – alla piattaforma Intel x86. Quell’epocale novità ha spinto Héctor Martin e i suoi collaboratori a fondare un nuovo ambizioso progetto. Si tratta del popolarissimo Asahi Linux, sistema operativo che mira a portare un’esperienza Linux completa sui Mac con chip Apple Silicon (M1, M2 e successivi).

Il progetto Asahi Linux nasce dalla necessità di un’alternativa a macOS: è la risposta aperta al sistema operativo Apple, in grado di sfruttare le prestazioni dei chip Apple Silicon e dell’intero hardware componente i sistemi della Mela.

Lo stesso Linus Torvalds ha immediatamente espresso il suo vivo interesse per il progetto, confermando come l’idea di far funzionare Linux sui nuovi Mac con chip Apple Silicon fosse davvero buona. Non per niente, nel 2022 Torvalds rivelava di usare un MacBook M1 con Asahi Linux come sistema principale.

Martin ha presentato il suo progetto Asahi Linux nel dicembre 2020, avviandolo ufficialmente a gennaio 2021 dopo aver ottenuto i finanziamenti necessari tramite crowdfunding.

La guida di Asahi Linux, Héctor Martin, lascia: ecco i motivi dell’abbandono del progetto

Il progetto Asahi Linux ha ottenuto un successo incredibile e senza confini. Ciò che è interessante evidenziare, è che Apple non fornisce alcun dettaglio tecnico sul funzionamento del suo hardware. Per mettere a punto il funzionamento di Asahi Linux e ottimizzarlo passo dopo passo, Martin e i suoi sono stati quindi costretti a svolgere un intenso lavoro di reverse engineering.

Nel 2023 è poi arrivata la storica collaborazione con Fedora che ha portato allo sviluppo della distribuzione Fedora Asahi Remix, rilasciata a dicembre.

Tra i nomi impegnati nel progetto Asahi Linux anche la sviluppatrice Alyssa Rosenzweig che ha studiato tutti i segreti della GPU Apple, riuscendo a portare il gaming su Mac Apple Silicon con prestazioni addirittura superiori rispetto a macOS.

Eppure, nonostante i molteplici traguardi raggiunti da Asahi Linux, oggi Martin ha comunicato il suo abbandono del progetto.

L’entusiasmo iniziale

Martin racconta di aver avuto il privilegio, nel corso degli anni, di contribuire in modo significativo alla scena homebrew lato Wii, console videoludica prodotta dalla giapponese Nintendo. Il suo obiettivo era quello di creare software per consentire agli utenti di eseguire applicazioni non ufficiali sulla console Nintendo. “Ben presto mi sono trovato a fare i conti con una realtà scomoda: l’uso dei nostri strumenti da parte di una parte consistente della comunità per piratare giochi, un comportamento che mai avremmo supportato“, aggiunge.

Così, nei periodi seguenti, l’attenzione di Martin si è concentrata sul porting di Linux nelle console come attività puramente ludica. La vera svolta è arrivata con il rilascio dei chip M1 di Apple: Martin fu fortemente motivato a far funzionare Linux su questi dispositivi.

Da qui è nato Asahi Linux, un progetto che ha ricevuto un supporto incredibile dalla comunità e che ha fatto passi da gigante nel portare Linux su Mac con chip M1, partendo da zero, senza alcun supporto ufficiale da parte di Apple.

Gestione della comunità e aspettative degli utenti

L’ormai ex numero uno di Asahi Linux spiega, tuttavia, che quando il sistema operativo è cominciato a diventare popolare, sono emerse difficoltà legate principalmente alla gestione della comunità e delle aspettative degli utenti. A fronte dei grandi successi ottenuti, la pressione degli utenti è aumentata, con richieste costanti di nuove funzionalità, supporto per nuove funzioni e miglioramenti delle performance, spesso accompagnate da un senso di diritto che si è rivelato difficile da gestire.

La mia esperienza con Asahi Linux ha cominciato a trasformarsi in un lavoro più che in una passione, e questo ha portato a un inevitabile burnout“, scrive Martin. “L’anno 2024 è stato un periodo estremamente difficile a livello personale, segnato da abusi e attacchi nei miei confronti e nei confronti della mia famiglia. Questo ha reso ancora più difficile proseguire con il progetto. Nonostante ciò, la comunità ha continuato a richiedere nuove funzionalità, come il supporto per Thunderbolt, che ha richiesto un lavoro di reverse engineering e modifiche sostanziali al kernel. Ma anche di fronte a questi successi, il sostegno economico per il progetto è andato progressivamente diminuendo“.

L’accesa polemica su Rust con i manutentori del kernel Linux

La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, sarebbe la diatriba innescatasi con i maintainer del kernel Linux. La pietra dello scandalo è, ancora una volta, l’integrazione del linguaggio Rust nel kernel Linux, una questione che Martin ritiene essenziale, proprio poiché Rust è stato fondamentale per il successo del driver GPU di Asahi.

Le difficoltà nel portare avanti l’iniziativa del supporto di Rust a livello kernel, accompagnate da un generale clima di ostilità da parte di alcuni membri della comunità del kernel Linux, hanno messo a dura prova Martin. “La situazione è ulteriormente peggiorata quando ho scoperto che alcuni dei miei colleghi avevano adottato un comportamento doppiogiochista, facendomi sentire isolato e non supportato“, si sfoga. “L’episodio culminante è stato quando, dopo aver sollevato pubblicamente la questione delle difficoltà incontrate nell’integrazione di Rust nel kernel, sono stato sottoposto a un’ondata di attacchi verbali da parte di alcuni maintainer. Questo ha segnato il punto di rottura. Ho deciso quindi di rassegnare le dimissioni dal mio ruolo di responsabile del progetto Asahi Linux, rendendo pubblica la mia scelta e avviando il trasferimento delle responsabilità ad altri membri del team“.

A valle di una decisione comunque molto triste e complicata, Martin definisce la sua scelta “necessaria”. Asahi Linux continuerà senza la sua guida, che adesso racconta di aver bisogno di recuperare il suo equilibrio personale e professionale. “Credo sia giunto il momento di fare un passo indietro e di riscoprire me stesso, lontano dalle aspettative e dalle pressioni esterne“, è la conclusione dell’appassionato post di commiato.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti