Come accade all’inizio di ogni mese è tempo di bilanci. NetApplications, infatti, ha pubblicato i dati aggiornati circa le quote di mercato appannaggio dei vari browser web e dei sistemi operativi.
Sul versante browser, si conferma la progressiva discesa di Internet Explorer che nel mese di ottobre ha lasciato sul campo l’1,76% passando al 52,63%. Continua invece la netta scalata di Chrome che raggiunge il 17,62% (+1,42%) rispetto al mese precedente: in un semestre il prodotto targato Google avrebbe guadagnato oltre il 5% a discapito della concorrenza. Una contenuta inversione di tendenza per Firefox, invece, che ad ottobre fa registrare un 22,52%, sostanzialmente stabile (+0,04%) rispetto a settembre. Il browser di Apple, Safari, viene accreditato di un 5,43% (+0,41%) mentre Opera si ferma all’1,56% (-0,11%).
In ambito “mobile”, Apple Safari farebbe la parte del leone (utilizzato da oltre il 62% degli utenti) mentre, sempre stando “ai numeri” pubblicati da NetApplications il browser di Android non andrebbe oltre il 18,6%, in netta crescita, comunque, rispetto al precedente periodo di rilevazione. Il “navigatore” proposto di default sui dispositivi a cuore Android, infatti, avrebbe nettamente sorpassato Opera Mini che ad ottobre avrebbe fatto segnare un tracollo ponendosi in terza posizione con il 13,09% (-5,83%) delle quote di mercato.
Le statistiche rese note in queste ore, però, tracciano anche un quadro completo dello scenario correlato ai sistemi operativi. Windows si conferma come la piattaforma più utilizzata (91,86%) facendo tuttavia segnare una nuova flessione (-0,58%). Si tratta più o meno della fetta di mercato che guadagna Mac OS X, accreditato adesso del 6,94% (+0,49% rispetto a settembre).
Per ciò che concerne le varie versioni dei sistemi operativi, ottobre sembra far segnare un’accelerazione per il declino di Windows XP che resta però il prodotto più utilizzato in assoluto, al 48,03%. La perdita rispetto al mese precedente è comunque marcata (-2,47%) e per la prima volta il sistema operativo Microsoft, che ha ormai spento, addirittura, dieci candeline, scende sotto la soglia del 50%.
Crescono invece Windows 7 (34,62%, +2,2%), Mac OS X 10.7 (1,83%, +0,42%) e Mac OS X 10.6 (3,62%, +0,09%). Windows Vista, invece, perde ancora utenti passando all’8,85% (-0,24%).
A partire dallo scorso mese di luglio, Microsoft ha avviato una campagna avente come scopo quello di esortare l’utenza a migrare da Windows XP a Windows 7: “è tempo di aggiornarsi“, è il messaggio del colosso di Redmond che ricorda come il peraltro lunghissimo ciclo di vita di XP sia destinato ad esaurirsi tra meno di tre anni. Dal mese di aprile 2014, infatti, Microsoft non rilascerà più aggiornamenti per Windows XP, nemmeno per risolvere eventuali vulnerabilità di sicurezza a criticità elevata.
Secondo Michael Silver, analista presso Gartner Research, il 10% delle aziende avrebbe già effettuato una migrazione a Windows 7, il 55% starebbe per farlo, il 25% avrebbe iniziato a valutare l’operazione mentre il 10% non avrebbe, almeno per il momento, alcuna intenzione di procedere. Silver esclude categoricamente che Microsoft possa fare un’eccezione ed estendere, ancora una volta, la vita di Windows XP per venire incontro a quel 10% di aziende riluttanti al passaggio a Windows 7. “Più a lungo verrà sostenuto Windows XP, più aziende rallenteranno la migrazione“, ha aggiunto l’analista di Gartner.