Un paio di giorni fa, l’imprenditore di origine sudafricane Elon Musk, ha predetto un’imminente impennata delle capacità dell’Intelligenza Artificiale.
Il CEO di Tesla, in tal occasione, ha espresso le proprie opinioni, prevedendo che l’IA potrà essere più “intelligente” rispetto a qualunque essere umano già verso la fine del 2025. La dichiarazione è una risposta a una domanda posta allo stesso Musk dal fund manager Nicolai Tangen riguardo la direzione intrapresa dallo sviluppo di questa tecnologia così avanzata.
Secondo l’imprenditore, l’IA ha una progressione estremamente rapida, difficile da paragonare per ritmi all’evoluzione di altre tecnologie. Lo stesso Musk ha comunque voluto specificare come, la carenza di chip e le richieste esose in termini di potenza hardware, potrebbero risultare un potenziale limite.
Elon Musk, IA ed evoluzione tecnologica: per alcuni la strada è ancora molto lunga
Rispetto a quanto affermato da Musk, però, vi sono diverse opinioni di tutto rispetto che considerano l’IA in modo inverso.
Secondo Grady Booch, per esempio, ha attaccato direttamente l’imprenditore “Tenete presente che il signor Musk ha un record negativo nel prevedere qualsiasi evento futuro associato all’Intelligenza Artificiale; nel 2016 ha promesso che le sue auto avrebbero ottenuto un livello di sicurezza FSD 5, ed eccoci qui, a chiudere un decennio dopo, aspettando che ciò avvenga“.
Pur dando credito ai successi di Musk nel contesto del business, Booch ha spiegato come l’imprenditore stia sovrastimando le capacità dell’IA e, allo stesso tempo, sottovalutando la “Squisita unicità” dell’intelligenza umana.
OpenAI (e non solo) rincorrono l’AGI
Va detto che il passaggio dall’IA attuale a quella che viene definita come AGI (ovvero Artificial General Intelligence) non è cosa da poco. Nonostante ciò, questa con tutta probabilità sarà disponibile in un tempo non troppo lontano.
Proprio su questo tema, però, Elon Musk ha voluto insistere, confermando che la sua diffusione concreta potrebbe avvenire in non più di un paio di anni. L’AGI rappresenta un sogno, anche piuttosto concreto, per diverse realtà. OpenAI, per esempio, vede proprio questo come l’obiettivo definitivo della sua attività.