Le caselle di posta elettronica certificata fornite dal Governo attraverso il servizio PostaCertificat@ non saranno più utilizzabili, dal prossimo 18 marzo, per inviare comunicazioni alla pubblica amministrazione. Le caselle postacertificata.gov.it
resteranno attive in ricezione fino al successivo 17 luglio mentre dal 18 settembre tutte le caselle saranno definitivamente chiuse e rese inutilizzabili.
Come spiegato nell’articolo La Posta Certificata del Governo va in pensione gli indirizzi postacertificata.gov.it
sono caselle CEC-PAC (Comunicazione Elettronica Certificata fra Pubblica Amministrazione e Cittadino) ossia permettono unicamente le comunicazioni fra cittano ed enti pubblici.
Con una decisione che ha sollevato non pochi punti interrogativi, è stata decisa la sospensione del servizio di posta certificata fornito gratuitamente dal Governo. I cittadini interessati sono stati invitati ad attivare una casella PEC di tipo tradizionale, rivolgendosi ad uno dei gestori accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) (ex DigitPA, ex CNIPA).
PEC gratuita per un anno: la CEC-PAC va in pensione
Le caselle CEC-PAC vengono quindi messe definitivamente in cantina in favore delle caselle PEC di tipo tradizionale. Non dovranno quindi più esistere caselle di posta che limitano le comunicazioni fra cittadino e pubblica amministrazione: le PEC diventano interoperabili ed in grado di comunicare l’una con l’altra.
L’AGID ha appena pubblicato a questo indirizzo la lista dei gestori che da oggi offriranno a tutti gli italiani la possibilità di attivare una casella PEC gratuita per un anno: si tratta di Aruba, Infocert e Poste.
In ogni caso, però, i cittadini andranno incontro a nuove spese: trascorso un anno dall’attivazione della casella PEC gratuita, si dovrà versare un minimo di 5 euro (nel caso di Aruba) per mantenere il servizio attivo per un ulteriore anno.
Inoltre, è bene verificare per tempo se ed eventualmente quale indirizzo PEC è contenuto nei database degli enti pubblici apportando le eventuali variazioni.
L’attivazione di una casella PEC istituisce infatti un domicilio fiscale che può essere utilizzato anche per l’invio di accertamenti e cartelle esattoriali. Nel momento in cui si decidesse di attivare una PEC, quindi, è importante verificare di essere in grado di verificarne periodicamente il contenuto: Controllare e scaricare posta elettronica certificata: i suggerimenti.
Nonostante la PEC sia un “unicum” tutto italiano (non esiste un equivalente simile in tutto il mondo) e nonostante si fossero potuti adoperare standard riconosciuti a livello internazionale (ad esempio S/MIME, OpenPGP), il nostro Paese ha scelto di proseguire sulla strada già tracciata.