La prossima versione finale di Ubuntu sarà foriera di un cambiamento importante. Con il rilascio di Ubuntu 24.10, atteso il mese di ottobre 2024, gli utenti del sistema operativo direttamente sostenuto da Canonical si troveranno dinanzi a un punto di svolta. Wayland diventa la scelta predefinita per tutti i sistemi basati sui driver grafici NVIDIA.
X11, conosciuto anche come X Window System, è stato usato per decenni come gestore grafico sui sistemi Linux e Unix-like. Wayland è un protocollo e un progetto open source che mira a sostituire proprio X11, con l’obiettivo di assicurare agli utenti un’esperienza grafica più moderna, efficiente e sicura, gestendo molte delle limitazioni e delle complessità presenti nella soluzioni ormai in corso di accantonamento.
Cos’è e come funziona Wayland
Wayland poggia su un’architettura semplificata rispetto a X11. I componenti principali sono il Wayland Compositor, che gestisce l’input e l’output tra le applicazioni e l’hardware grafico; il client, che invia i loro buffer di output al compositor anziché disegnare direttamente sullo schermo; il protocollo Wayland che si occupa di definire le regole di comunicazione tra i client e il compositor.
Le applicazioni (client) generano i loro contenuti grafici utilizzando librerie come OpenGL o Vulkan. Il compositor di Wayland gestisce tutti gli eventi di input (mouse, tastiera, touchscreen) e li distribuisce semplificandone notevolmente la gestione rispetto a X11.
Il compositor, inoltre, combina i buffer di output provenienti dai vari client, applica eventuali effetti (come ombre e trasparenze) quindi presenta il risultato finale sullo schermo. Questo processo assicura che le finestre delle applicazioni siano visualizzate in modo corretto, senza artefatti.
Superata la resistenza di NVIDIA all’adozione di Wayland
Fino ad oggi, i driver proprietari NVIDIA hanno continuato ad affidarsi all’implementazione GNOME basata su X.Org, resistendo al passaggio a Wayland, già adottato di default per altre GPU e driver nelle versioni precedenti di Ubuntu.
La posizione di NVIDIA era riconducibile alla mancanza di maturità e supporto da parte dei driver dell’azienda stessa. Con l’imminente rilascio del driver NVIDIA R555, lo scenario cambia radicalmente e la società guidata da Jensen Huang apre a Wayland su Linux.
L’impatto del cambiamento con il passaggio di Ubuntu a Wayland
La decisione di Canonical di adottare Wayland come soluzione predefinita per il supporto dei driver NVIDIA, a partire da Ubuntu 24.10, ha implicazioni profonde.
Gli utenti di Ubuntu potranno godere di un’esperienza più fluida e reattiva, anche su hardware NVIDIA. Wayland è infatti progettato per offrire una migliore gestione delle risorse e una maggiore stabilità rispetto a X11.
Sul versante della sicurezza, inoltre, Wayland introduce protezioni più efficaci rispetto a X11: la sua architettura riduce la superficie di attacco e previene diverse vulnerabilità. Con Wayland, le applicazioni non possono accedere direttamente ai contenuti delle altre finestre, riducendo il rischio di attacchi come il keylogging o lo screen scraping, problemi noti in X11.
Infine, l’introduzione del supporto Wayland nei driver NVIDIA amplia automaticamente il supporto a una vasta gamma di programmi e giochi che funzioneranno meglio e in modo più coerente su hardware NVIDIA.
La rimozione delle patch X11-Prefers-NVIDIA
Il team Ubuntu che si occupa di desktop environment, guidato da Daniel van Vugt, ha recentemente eliminato le patch che favorivano l’uso di X11 nel caso dei driver NVIDIA.
Contestualmente, i tecnici di Canonical hanno fatto in modo di impostare l’utilizzo di Wayland come componente software predefinito da parte dei driver NVIDIA della serie 5xx.
Ubuntu 24.10 non porterà solo il cambiamento relativo a Wayland, ma includerà anche GNOME 47, insieme ad altri aggiornamenti che miglioreranno ulteriormente l’esperienza utente e le funzionalità complessive del sistema operativo. Questa versione, che segue il rilascio della LTS (Long Term Support), è vista come un trampolino di lancio verso innovazioni future e un maggiore affinamento delle tecnologie integrate in Ubuntu.