Si chiama querystring la parte di un URL (ad esempio l’indirizzo che compare nella barra del browser) che contiene dati da passare in ingresso, ad esempio, a un’applicazione Web o a un programma. Non è sempre presente e quando lo è segue il simbolo del punto interrogativo nell’URL.
Abbiamo visto in un altro articolo cos’è un URL, come funziona e quali sono i potenziali pericoli.
I parametri contenuti nella querystring sono spesso necessari per il corretto funzionamento delle applicazioni Web perché, come accennato in precedenza, trasferiscono informazioni utili. Si pensi alla struttura dei collegamenti ipertestuali (link) presenti in una pagina Web: i dati della querystring possono ad esempio indicare il nome o l’identificativo del contenuto che l’utente vuole visualizzare.
Come ricorda Mozilla, però, alcuni parametri trasmessi attraverso la querystring non sono indispensabili per il funzionamento delle applicazioni Web e vengono utilizzati per inviare su server remoti informazioni sull’utente che visita una certa pagina.
Così, con il rilascio di Firefox 102, Mozilla ha deciso di inserire nel suo browser un meccanismo che provvede a rimuovere dalla querystring quei parametri che vengono tipicamente utilizzati con finalità di marketing da aziende come Meta-Facebook, Marketo, Olytics, HubSpot, Drip, Vero ed altre ancora.
Nelle impostazioni sulla privacy di Firefox, il browser Mozilla si riferisce alla nuova funzione parlando di blocco dei traccianti dei social media.
Il nuovo strumento non risulta attivo per impostazione predefinita nelle finestre di navigazione in incognito (“finestra anonima”). Per usarlo anche in questa modalità si deve scrivere about:config
nella barra degli indirizzi quindi cercare l’attributo privacy.query_stripping.enabled.pbmode
impostandolo infine su true.