Una tecnologia che renda le connessioni LTE fino a 1.000 volte più veloci. È questo ciò a cui sta lavorando Artemis, una società statunitense fondata ed diretta da Steve Perlman, uno degli ex responsabili di Apple e Microsoft, sviluppatore di QuickTime, di un primo progetto di WebTV e di tecnologie per il riconoscimento facciale.
Le celle utilizzate nelle reti di telecomunicazione mobili vengono installate in modo tale da coprire vaste aree di territorio evitando il più possibile sovrapposizione fra i segnali: l’obiettivo è infatti quello di ridurre al minimo le interferenze. Quando gli utenti connessi alla singola cella sono pochi le prestazioni sono elevate ma quando questi aumentano, il calo di performance diventa evidente, indipendentemente dal fatto che si stia utilizzando una connessione dati 3G oppure LTE.
Per risolvere il problema, massimizzare la velocità di trasferimento dati e fornire – allo stesso tempo – prestazioni stabili sia in fase di donwload che di upload dei dati, Perlman e la sua Artemis hanno presentato pCell.
Acronimo di “personal cell“, pCell è una tecnologia innovativa che poggia il suo funzionamento sull’utilizzo di tante piccole celle che “rilanciano” il segnale. Ogni singola pCell, infatti, combina il segnale proveniente dalle altre base station (chiamate pWave) in modo tale che ogni utente connesso possa usare una connessione LTE a pieno regime (100% della capacità), senza alcun rallentamento, anche se nello stesso momento vi fosse un’elevata concentrazione di utilizzatori.
Accanto alla migliorata potenza del segnale ed alle performance velocistiche raggiungibili, pCell punta sul risparmio energetico: per la trasmissione dei dati, infatti, ciascuna cella usa appena 1 milliwatt di potenza. Si tratta di un valore estremamente contenuto rispetto al caso dei comuni router Wi-Fi (100 milliwatt), degli altri dispositivi per la ricezione e l’invio di dati Wi-Fi o comunque WLAN, per non parlare delle antenne della telefonia mobile di tipo tradizionale.
Per poter utilizzare pCell non sarà necessario di dotarsi di nuovi dispositivi: gli smartphone con supporto LTE, oggi in commercio, sono già compatibili. In futuro, potrebbero essere realizzati ed immessi sul mercato prodotti espressamente pensati per l’utilizzo con le celle pCell: in questo caso, oltre a poter fruire di migliorie in termini velocistici, si avrà la possibilità di ridurre notevolmente il consumo energetico (e quindi aumentare l’autonomia della batteria) mentre si terrà attiva la connessione dati.
Le prime sperimentazioni stanno partendo proprio in queste settimane a San Francisco e, se tutto andrà bene, nel 2015 la tecnologia pCell dovrebbe essere diffusa in maniera più capillare.
Sul sito di Artemis è possibile visionare anche una “prova sul campo” di pCell. A dimostrare le potenzialità di pCell è proprio il numero uno dell’azienda, Steve Perlman.