Oppo è uno dei produttori di smartphone che stanno vivendo la crescita più marcata. Il produttore ha annunciato di aver tagliato, per primo al mondo, un importante traguardo: Oppo ha infatti presentato una sua unità di elaborazione neurale (NPU), interamente progettata e sviluppata in-house, che verrà utilizzata nei nuovi dispositivi mobili e che eccelle per in termini di caratteristiche.
La NPU è integrata nel nuovo chip a 6 nm chiamato MariSilicon X che include anche il processore di immagine (ISP) e un’architettura di memoria personalizzata; tutti componenti che concorrono per migliorare le abilità di imaging.
Oppo tiene a evidenziare che la NPU è solo una piccola parte del chip che può elaborare fino a 18.000 miliardi di operazioni int8 al secondo, 11,6 TOPS (Tera operations per second) per Watt. Per confronto il motore neurale all’interno dell’A15 Bionic usato nei dispositivi iPhone 13 Pro e 13 Pro Max di Apple arriva a 15,8 TOPS.
Per contestualizzare questi numeri Oppo dice che il suo MariSilicon X è stato in grado di elaborare i dati con il suo algoritmo di riduzione del rumore sulle immagini fotografiche e basato sull’intelligenza artificiale ben 20 volte più velocemente pur utilizzando meno della metà della potenza di uno smartphone equipaggiato con il SoC Qualcomm Snapdragon 888.
Ovviamente un singolo benchmark non può essere indicativo delle prestazioni complessive di un chip: quanto mostrato da Oppo mette comunque in evidenza il lavoro che è stato svolto per ottimizzare il supporto dei suoi algoritmi più evoluti, ampiamente usati per migliorare la resa fotografica, preservando la durata della batteria.
MariSilicon X può elaborare fino a 8,5 GB di dati al secondo con memoria DDR condivisa; utilizza una pipeline di imaging HDR a 20 bit che può applicare gli algoritmi direttamente sui dati RAW piuttosto che utilizzare i dati compressi come fanno alcuni chip concorrenti.
Secondo gli ingegneri di Oppo l’applicazione dei suoi algoritmi sui dati di imaging produce un rapporto segnale-rumore (SNR) di 8 dB. La NPU utilizza anche ciò che Oppo chiama una Dual Image Pipeline con “double RAW super sampling“. Il chip utilizza i sensori RGBW per catturare i segnali RGB e W separatamente fondendo poi i dati per ottenere un “miglioramento di 8,6 dB nel rapporto segnale-rumore e un miglioramento di 1,7x nella qualità delle texture“.
Oppo sostiene inoltre che il sensore RGBW può catturare il 60% di luce in più rispetto ai sensori di precedente generazione offrendo al contempo una riduzione del rumore del 35%. L’azienda aggiunge di aver sviluppato un nuovo “Quadra pixel binning” progettato per ridurre l’effetto moiré, un problema con le prime generazioni dei suoi sensori RGBW.
I prossimi smartphone Oppo, grazie alle capacità RAW a 20 bit, il supporto video 4K Ultra HDR e 4K Night Video potrebbero davvero far compiere un ulteriore significativo balzo in avanti sul versante della fotografia digitale.
La presentazione completa del nuovo chip e delle sue caratteristiche innovative è pubblicata su YouTube.