L’obiettivo di tutti i produttori di smartphone, almeno per i dispositivi di fascia alta o medio-alta, è portare all’estremo il valore screen-to-body quindi presentare un dispositivo con un display che occupa tutta la parte frontale del device, riducendo al minimo la cornice.
Una ventata di novità arriva con Oppo Find X, presentato ufficialmente nel corso di un evento svoltosi a Parigi.
Il fine ultimo dei tecnici era quello di creare uno smartphone dotato di un mastodontico schermo da 6,4 pollici che restasse però utilizzabile anche con una sola mano.
Il valore screen-to-body è pari al 93,8%, risultato che è stato ottenuto senza neppure adoperare un notch, come invece è accaduto nel caso dell’iPhone X e di diversi dispositivi Android che hanno seguito l’esempio della Mela.
La principale novità di Oppo Find X risiede infatti nella soluzione scelta per le fotocamere frontale e posteriore: entrambe scompaiono infatti nella “scocca” del dispositivo e fanno mostra di sé non appena si sceglie un’app che necessita dell’utilizzo della fotocamera.
In questi frangenti Oppo Find X fa apparire, mediante un sistema motorizzato, le fotocamere: quella frontale da 25 Megapixel con riconoscimento facciale 3D (non è presente alcun lettore di impronte digitali, né nella parte posteriore né sotto lo schermo); quella posteriore a doppio sensore da 16 e 20 Megapixel.
I tecnici di Oppo hanno evidenziato come la soluzione motorizzata permetta l’utilizzo delle fotocamere in 0,5 secondi.
Per il resto, in fatto di design, Oppo Find X appare molto simile al Samsung Galaxy S9 Plus, con i bordi e gli angoli sapientemente arrotondati.
La dotazione hardware di Oppo Find X prevede un processore Snapdragon 845 – attuale top di gamma di casa Qualcomm -, 8 GB di RAM e 256 GB di storage interno. Questa versione dovrebbe costare 999 euro ma il prezzo sarà probabilmente destinato a scendere.
Per adesso Oppo Find X è disponibile in Cina; arriverà a breve anche sui mercati occidentali.