Getta acqua sul fuoco, almeno per il momento, il direttore esecutivo di Linux Foundation – Jim Zemlin -. La vertenza legale avviata da Microsoft nei confronti di TomTom sarebbe da considerarsi, secondo Zemlin, come una disputa “privata” in materia di software per dispositivi GPS: “arrivare a stabilire, senza possibilità di appello, che un brevetto è da ritenersi valido e che esso sia sto eventualmente violato in qualche modo è un processo estremamente lungo“.
La mossa di Microsoft non rappresenterebbe per Zemlin una minaccia diretta nei confronti di Linux che, sempre stando a quanto dichiarato dal direttore esecutivo di Linux Foundation, disporrebbe di un gran numero di risorse per difendere la propria posizione qualora ciò dovesse rendersi necessario.
Alle osservazioni rese da Zemlin fanno eco quelle di Bruce Perens, un altro esperto del mondo opensource, che ha fatto presente come le tecnologie illustrate negli otto brevetti oggetto di contestazione siano “vecchie ed ovvie“. Perens è l’ideatore della definizione “opensource” e del manifesto che regola il software libero.