La società norvegese Opera, sviluppatrice dell’omonimo browser, ha presentato una serie di rimostranze alla commissione europea competente in materia di antitrust. Nel mirino c’è ancora una volta Microsoft ed il suo Internet Explorer. Secondo Opera, l’integrazione del browser del colosso di Redmond all’interno del sistema operativo renderebbe difficoltosa l’interoperabilità non seguendo standard web ormai accettati.
La domanda avanzata da Opera consiste nell'”obbligare Microsoft a scindere Internet Explorer da Windows e/o acconsentire alla preinstallazioni di browser alternativi sul sistema”. Dall’azienda norgevese, inoltre, si fa presente come la Commissione Europea dovrebbe “richiedere a Microsoft di attenersi a fondamentali ed approvati standard per il web. Il controllo unilaterale degli standard in alcuni segmenti di mercato crea un nuovo standard de facto più costoso da supportare, difficoltoso da gestire e tecnologicamente meno valido, anche per le implicazioni in termini di sicurezza”.
Le accuse mosse da Opera non lasciano nulla all’immaginazione: “invece di innovare, Microsoft ha bloccato gli utenti sul proprio browser web e solo di recente ha iniziato ad offrire funzionalità che browser concorrenti integrano da anni”, si legge in una nota ufficiale.
Microsoft, da parte sua, ha reagito all’iniziativa promossa da Opera osservando come gli utenti siano liberi di installare qualsiasi browser desiderino. “Gli utenti hanno piena libertà di scelta, così come i produttori di personal computer possono impostare senza problemi un browser predefinito diverso da Internet Explorer”, ha commentato Jack Evans, portavoce Microsoft. “Siamo comunque disposti a cooperare nel valutare ogni tipo di richiesta”, ha aggiunto.