ByteDance è ad oggi una delle aziende cinesi più celebre al mondo, conosciuta per essere la proprietaria di TikTok. Recentemente la società è stata al centro di un “piccolo scandalo”. ByteDance avrebbe infatti utilizzato in segreto la tecnologia di OpenAI per sviluppare il proprio modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM). Questa pratica è stata considerata dall’azienda creatrice di ChatGPT come una violazione diretta dei suoi termini di servizio. Secondo tali norme, l’output del modello di OpenAI non può essere utilizzato “per sviluppare modelli di intelligenza artificiale che competono con i nostri prodotti e servizi”. Anche Microsoft, tramite la quale ByteDance acquista l’accesso OpenAI, ha la stessa politica. Tuttavia, i documenti interni di ByteDance confermano che l’azienda ha fatto affidamento sull’API OpenAI per sviluppare il suo LLM principale, nome in codice Project Seed, durante quasi ogni fase di sviluppo, inclusa la formazione e la valutazione del modello.
OpenAI: ByteDance nega l’illecito, nonostante il blocco dell’account
L’azienda sembra aver dato istruzioni ai dipendenti di smettere di utilizzare l’API per sviluppare Project Seed nel periodo in cui il suo chatbot, Doubao, è stato approvato dalle autorità di regolamentazione per utilizzato in Cina. Tuttavia, i colleghi di The Verge hanno riferito che l’API viene ancora utilizzata per valutare le prestazioni del proprio chatbot. OpenAI ha comunque confermato di aver sospeso l’account ByteDance a causa di una violazione dei suoi termini di servizio. Come dichiarato da Niko Felix, portavoce di OpenAI, a The Verge: “Tutti i clienti API devono aderire alle nostre politiche di utilizzo per garantire che la nostra tecnologia venga utilizzata per sempre. Sebbene l’utilizzo della nostra API da parte di ByteDance sia stato minimo, abbiamo sospeso il loro account mentre effettuiamo ulteriori accertamenti. Se scopriamo che il loro utilizzo non segue queste politiche, chiederemo loro di apportare le modifiche necessarie o di chiudere il loro account”.
In una dichiarazione ai giornalisti di Business Insider, ByteDance ha negato qualsiasi illecito e ha chiarito che disponeva della licenza per utilizzare API GPT. Secondo quanto riportato dal il South China Morning Post, l’azienda starebbe lavorando su un chatbot competitor di ChatGPT. Tuttavia, bisogna comunque ricordare che, al momento, si tratta ancora di indiscrezioni non confermate dall’azienda.