Discutendo con la stampa Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente illustrato il percorso da seguire per risolvere il problema delle allucinazioni nelle IA e anche parlato del futuro di OpenAI e delle strategie da adottare per migliorare i servizi offerto, dal modello di linguaggio GPT al chatbot stesso ChatGPT. Questo e molto altro in una recente intervista tenuta con Raza Habib di Humanloop, rimossa per ragioni sconosciute dal sito ufficiale ma, fortunatamente, recuperabili tramite Wayback Machine.
I piani di OpenAI secondo Sam Altman
Il fondatore e CEO dell’organizzazione no-profit divenuta celebre grazie a ChatGPT ha discusso in particolare con 20 sviluppatori relativamente alle API di OpenAI e ai piani futuri dell’azienda. Il primo problema da risolvere riguarda la necessità di più GPU: Altman ha ammesso che attualmente le risorse a disposizione di OpenAI sono poche per i progetti in fase di sviluppo. Ciò significa che, sul breve termine, l’organizzazione è costretta a rinviare molti piani, in quanto le performance delle API non sono così elevate come sperano.
Nonostante ciò, OpenAI ha già una roadmap per il biennio 2023-2024.
Il primo passo sarà abbassare il costo delle IA, rendendo GPT-4 più efficiente con il trascorrere del tempo e lo sviluppo di nuove soluzioni. L’aggiustamento dell’API prevede poi il miglioramento dell’esperienza di sviluppo di soluzioni di terze parti da parte degli sviluppatori. In futuro, poi, il chatbot riuscirà a ricordare la conversazione, divenendo infine multimodale nel 2024, ovvero capace di trattare le immagini, crearne e analizzarne.
Il pacchetto completo finale non intende comunque sfidare gli sviluppatori di terze parti: OpenAI non vede come obiettivo il rilascio di prodotti in competizione con i loro servizi, in quanto la visione di ChatGPT è quella di essere un assistente super intelligente per il lavoro, non altro. Per attività extra e casi d’uso non previsti da ChatGPT, pertanto, ci saranno sempre i dev terzi.
Infine, Sam Altman ha parlato della regolamentazione delle IA e dell’importanza della loro natura open source: serve più trasparenza nel mondo per consentire lo sviluppo corretto dell’intelligenza artificiale e, in quest’ottica, OpenAI sta considerando la possibilità di rendere GPT-3 open source.