OpenAI for-profit? Elon Musk promette una nuova battaglia legale

OpenAI si muove verso una nuova filosofia for-profit, scatenando le ire di Elon Musk che ricorre ai tribunali.

Elon Musk sembra non voler mollare la presa e ha intentato una nuova causa contro OpenAI.

L’imprenditore di origini sudafricane si è mosso contro i creatori di ChatGPT, puntando il dito verso l’intenzione di passare da compagnia no-profit a for-profit.

La startup, alla cui creazione ha contribuito lo stesso Musk alla creazione, ha da tempo dimostrato l’intenzione di diventare una società a scopo di lucro, di fatto andando contro le intenzioni originali dei fondatori. Il visionario creatore di Tesla e SpaceX, dal canto suo, già da tempo accusa OpenAI di aver abbandonato l’interesse di migliorare l’umanità in favore del puro e semplice guadagno.

Questa sorta di lotta ideologica, di fatto, sembra ora destinata ad arrivare nei tribunali, non di certo una novità tra le due parti in causa.

Da no-profit a for-profit, OpenAI in bilico tra etica e denaro

OpenAI è diventato, nel giro di pochissimo tempo, non solo un colosso nel contesto dell’Intelligenza Artificiale ma anche per quanto concerne la tecnologia.

Basti pensare che, nell’ultimo anno, la compagnia ha fatturato più di 3 miliardi di dollari, pur non potendo realizzare veri e propri profitti a causa del suo status. Da ciò deriva l’intenzione, ormai palese, di trasformare la società da no-profit a profit. Un processo che, a quanto pare, dovrebbe avvenire entro i prossimi due anni. A opporsi seriamente a tutto ciò vi è però il già citato Elon Musk, che intende portare in tribunale figure come il co-fondatore Greg Brockman e altri membri di rilievo della startup.

Se questo eventuale processo dovesse svolgersi tra Musk e la sua ex azienda, questa potrebbe avere un impatto significativo sull’intero settore, andando a definire delle future linee etiche e per le compagnie che operano nel contesto, oggi ancora molto nebuloso, dell’AI.

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