OpenAI e Google si stanno muovendo con una richiesta alquanto singolare rispetto al governo statunitense.
I colossi tecnologici in questione, infatti, hanno parlato di un’eventuale esenzione dalle leggi relative al copyright nel contesto dell’addestramento dell’Intelligenza Artificiale.
La compagnia nota per aver lanciato ChatGPT, ha suggerito all’amministrazione Trump una mossa, facendo leva sulla necessità di mantenere una leadership statunitense a livello mondiale in questo ambito tecnologico e sulla sicurezza nazionale.
Nel documento presentato al governo, si fa riferimento anche a come la concorrenza in Cina abbia decisamente più libertà di manovra in tal senso. Nella dichiarazione appena citata, OpenAI raccomanda agli Stati Uniti di mantenere rigidi controlli sulle esportazioni di chip AI verso il paese asiatico.
OpenAI e Google vorrebbero aggirare le leggi per il copyright
Anche Google ha intrapreso una strada simile, con un elenco di raccomandazioni per il governo nell’ambito dell’AI. Il colosso tecnologico ha spiegato come dovrebbe essere in grado di addestrare modelli AI anche su materiale protetto da copyright.
Google, nello specifico, ha parlato di “Eccezioni per quanto riguarda l’uso corretto e l’estrazione di testo e dati” facendo riferimento all’utilizzo di informazioni teoricamente protette che “Non avrebbe un impatto significativo sui titolari dei diritti“. Una situazione che, di fatto, aprirebbe scenari a dir poco burrascosi.
L’anno scorso, OpenAI ha affermato che sarebbe stato impossibile addestrare i principali modelli AI odierni senza utilizzare materiali protetti da copyright.
Allo stesso tempo, la compagnia deve comunque affrontare diverse cause legali proprio per pratiche scorrette in questo contesto, con il New York Times e diversi autori che hanno già portato la startup in tribunale. Di fatto, l’eventuale aggiramento delle leggi sul copyright da parte di OpenAI e Google solleverebbe un ulteriore polverone.