OpenAI e Microsoft hanno stretto un accordo con Oracle nel corso di questa settimana con il chiaro obiettivo di incrementare la potenza di calcolo delle piattaforme IA attraverso una fornitura di chip IA.
D’altro canto, il CEO di OpenAI Sam Altman afferma da tempo come la sua compagnia abbia bisogno di ampliare le infrastrutture per reggere la mole di lavoro di strumenti avanzati come ChatGPT. La stessa azienda, nella dichiarazione ufficiale che sancisce l’accordo con Oracle sarà fondamentale per la sua crescita.
Per quanto riguarda l’hardware, infatti, fino a questo momento OpenAI ha potuto contare solo su Microsoft. La stessa compagnia di Redmond ha investito 13 miliardi di dollari per supportare i progetti della startup. Visti i diversi progetti e il numero enorme di utenti, quanto offerto da Microsoft non può più essere considerato sufficiente.
Senza nuovi chip e infrastrutture adeguate, per esempio, il rischio teorico è quello di incorrere in interruzioni di ChatGPT.
Chip Oracle per OpenAI? Un aspetto molto “curioso” di questa partnership
Nonostante l’entrata in gioco di Oracle, i rapporti tra OpenAI e Microsoft restano invariati. La compagnia di Sam Altman, infatti, attraverso un comunicato ufficiale ha tenuto a far sapere come “La relazione strategica sul cloud con Microsoft è invariata“. Anche per quanto riguarda la fase di pre-addestramento sui modelli sperimentali OpenAI ha confermato come continueranno a essere utilizzati computer realizzati con Microsoft.
Va comunque tenuto conto di qualcosa che risulta curioso se non divertente. Oracle, infatti, fornisce i propri servizi anche a xAI, la startup che ha creato Grok e che intende rivaleggiare proprio con OpenAI.
Già lo scorso mese di gennaio la compagnia aveva palesato la necessità di ottenere ulteriori chip per poter reggere l’enorme richiesta nel contesto IA da parte del mercato.