OpenAI, società che ha creato e che gestisce ChatGPT, ha recentemente svelato una collaborazione con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Secondo quanto comunicato ufficialmente da Bloomberg, si tratta di un progetto che riguarda sicurezza informatica e la prevenzione del suicidio tra i veterani. Nonostante ciò, questa iniziativa ha sollevato diversi dubbi riguardo la coerenza di chi gestisce il celebre chatbot.
Nella sezione Politiche universali del documento Politiche di utilizzo di OpenAI, la sezione 2 specifica come sia importante “Non utilizzare il nostro servizio per danneggiare te stesso o gli altri“. Il divieto include l’utilizzo dei suoi prodotti di Intelligenza Artificiale per “Sviluppare o utilizzare armi“. Nei termini di utilizzo, però, sono stati di recente (10 gennaio) rimossi i divieti che riguardano utilizzi “Militari e di guerra“.
OpenAI, dal canto suo, dopo aver annunciato l’intenzione di rendersi disponibile alla collaborazione con il Pentagono, ha comunque voluto specificare come il suo utilizzo non sarà in alcun modo collegato allo sviluppo diretto di armi.
OpenAI collabora con il Pentagono seguendo l’esempio di Microsoft
Secondo Anna Makanju, vicepresidente per gli affari globali di OpenAI, vi è una sostanziale differenza nell’utilizzo di IA in situazioni militari e di guerra rispetto alla vera e propria creazione di armi o per causare danni.
Il cambiamento nella politica sembra allineare maggiormente OpenAI alle esigenze di vari dipartimenti governativi, inclusa la possibilità già accennata, di prevenire i suicidi dei veterani. Makanju afferma come OpenAI ha inteso la collaborazione “Abbiamo collaborato con il Dipartimento della Difesa sugli strumenti di sicurezza informatica per il software open source che protegge le infrastrutture critiche“.
Di fatto, lo spirito originario della piattaforma rispetto alle partnership militari, la posizione sembra comunque cambiata. La società di Sam Altman si allinea dunque alle politiche di Microsoft (che ha investito pesantemente in OpenAI). Il colosso tecnologico fondato da Bill Gates, infatti, ha già da tempo rapporti molto stretti con l’esercito americano.