OpenAI acquisisce Multi: l'IA potrebbe diventare condivisa

Multi, ambiente di lavoro condiviso, fortemente vocato alla collaborazione in tempo reale, passa di mano. OpenAI decide di acquisire la piattaforma, probabilmente per proporla sotto forma di nuovo prodotto guidato dall'intelligenza artificiale.

Multi è una piattaforma innovativa di collaborazione software che vuole rivoluzionare il modo con cui i team lavorano insieme a distanza. Anzi “voleva rivoluzionare” perché gli sviluppatori del progetto hanno annunciato l’acquisizione del loro lavoro da parte di OpenAI.

Nata dall’esigenza di migliorare la produttività e ridurre le riunioni superflue, Multi offre un ambiente di lavoro condiviso in tempo reale che permette ai membri del team di collaborare in modo fluido ed efficiente.

Disponibile fino ad oggi soltanto per i sistemi macOS, l’idea alla base di Multi è quella di semplificare la collaborazione simultanea. La piattaforma consente a più utenti di condividere i loro schermi contemporaneamente, permettendo a un numero massimo di 10 persone di mostrare il loro lavoro in tempo reale.

Gli utenti di Multi possono interagire direttamente con le applicazioni degli altri partecipanti, con la possibilità di cliccare sulle finestre e digitare testi con una latenza minima. È come se un gruppo di colleghi fosse seduto fisicamente di fianco, anche se tra l’uno e l’altro membro possono esserci anche migliaia di chilometri di distanza.

Quali sono i motivi dell’acquisizione di Multi da parte di OpenAI?

Rispetto al gigante dell’intelligenza artificiale OpenAI, Multi è una piccola realtà. Che comunque, nel 2020, quando ancora si chiamava Remotion, aveva raccolto investimenti per oltre 13 milioni di dollari.

Quali possono essere, allora, i motivi dell’acquisizione di Multi e della sua tecnologia? Difficile dirlo in questo momento ma il team di OpenAI deve averci visto un tool interessante nell’ottica dell’espansione dei suoi servizi.

Al termine di ogni sessione, utilizzando l’intelligenza artificiale, Multi forniva riassunti accurati e concisi delle riunioni, eventualmente condivisibili con il gruppo di lavoro. Il sistema catturava gli interventi da svolgere trasformandoli in elenchi gestibili con un clic, semplificando la gestione delle attività.

I GPT di ChatGPT stanno arricchendo il chatbot di funzionalità “inedite”: adesso OpenAI potrebbe strizzare l’occhio agli utenti business proponendo una piattaforma integrata con i suoi modelli, ottimizzata per migliorare i flussi di lavoro.

Multi è stata adottata da una vasta gamma di imprese, dalle startup alle grandi aziende Fortune 100, dimostrando la sua versatilità e efficacia nel migliorare la collaborazione e la produttività dei team di sviluppo software.

Dopo il “matrimonio” con OpenAI, Multi cesserà le sue attività come realtà indipendente (a partire dal 24 luglio 2024) e, verosimilmente, contribuirà alla nascita di un nuovo prodotto collegato con l’IA della società guidata da Sam Altman.

I colossi dell’IA guardano con sempre maggior convinzione agli spazi di lavoro dinamici, guidati dall’intelligenza artificiale

Claude Artifacts sta facendo scuola: i chatbot vogliono essere sempre meno assistenti conversazionali e affiancare invece spazi di lavoro utilizzabili dal singolo utente o da un team di lavoro per sviluppare idee e progetti.

Ecco quindi che l’acquisizione di Multi da parte di OpenAI potrebbe guardare proprio in questa direzione: non solo un “contenitore” guidato dall’intelligenza artificiale; l’azienda di Altman potrebbe portare l’intelligenza artificiale direttamente sul desktop degli utenti, a partire dai sistemi usati dagli sviluppatori. Superando tutti gli attuali confini ed estendendo l’IA system-wide.

Pensate a una piattaforma che unisce l’approccio alla collaborazione in team proposto da Multi con la potenza dei modelli generativi multimodali di OpenAI.

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