Infratel Italia, società in house del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che effettua la progettazione, realizzazione e manutenzione di reti di telecomunicazioni in fibra ottica, ha comunicato che Open Fiber è risultata vincitrice anche per ciò che concerne il terzo bando. L’azienda compartecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti realizzerà le infrastrutture di rete (che rimarranno pubbliche come nel caso dei primi due bandi) nelle aree bianche (cluster C e D o zone “a fallimento di mercato”) delle regioni Puglia, Calabria e Sardegna.
La realizzazione della nuova rete per la fornitura di servizi di connettività ultrabroadband prevede uno stanziamento pubblico pari a 103 milioni di euro; 378.000 i cittadini interessati dagli interventi previsti nel terzo bando e più di 317.000 le unità immobiliari negli 882 comuni coinvolti.
Al solito, Open Fiber è vincolata a realizzare un’infrastruttura che permetta di fornire 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload per almeno il 70% delle unità immobiliari nel Cluster C e almeno 30 Mbps in download e 15 Mbps in upload per le restanti unità immobiliari del Cluster C e per quelle del Cluster D.
Per soddisfare gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea, entro il 2020 l’Italia dovrà mettere a disposizione 100 Mbps all’85% della popolazione, almeno 30 Mbps alla restante quota di popolazione italiana e 100 Mbps nelle sedi della Pubblica Amministrazione e presso edifici pubblici (scuole, ospedali,…), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici.
Stando ai dati condivisi dal MISE, Open Fiber avrebbe completato la rete in 138 comuni italiani che insistono su aree bianche (l’elenco completo è disponibile nell’articolo Fibra ottica nelle aree a fallimento di mercato: la rete è completa in 138 comuni) mentre l’azienda avrebbe aperto ad oggi oltre 1.000 cantieri lungo tutta la Penisola (Open Fiber collega i primi clienti residenti nelle aree bianche d’Italia).